È detto “dolore invisibile”, in quanto invisibile a chi ne soffre (impossibile da localizzare), invisibile a chi ci sta vicino, invisibile alla categoria medica, invisibile alle istituzioni, poiché, fino a qualche tempo fa, non vi era una patologia classificata dal nomenclatore. La FIDAPA di Catanzaro, dando seguito al percorso culturale tra meandri letterari, giuridici e scientifici, ha dato vita ieri, mercoledì 8 marzo, ad un incontro su un tema delicato, che colpisce l’intimità e la vita sociale delle persone. Opportuno soffermarsi, dar spazio alla riflessione attraverso il confronto, le testimonianze di persone che, con coraggio, hanno raccontato il proprio malessere, suscitando commozione. Si è svolto nella sala concerti del Comune di Catanzaro, l’incontro dal titolo “Il dolore invisibile – le patologie urenti pelvi-perineali”, che ha visto l’autorevole presenza di un esperto, il dottor Felice Massimo Nisticò, urologo-uroginecologo, Responsabile Urologia Funzionale, nonché Direttore Sostituto della struttura operativa complessa Urologia del “Pugliese – Ciaccio” di Catanzaro.
“La FIDAPA intende trattare un tema che riguarda la medicina di genere – sottolinea la presidente Laura Gualtieri, nell’introdurre gli ospiti e portare i suoi saluti –. Circa tre settimane fa, a Nola, abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa con la Società Italiana di Urologia, ma l’idea di organizzare un evento nel quale affrontare questo tema è venuta la scorsa estate”. Entrando nel merito dell’incontro, l’avvocato Gualtieri aggiunge: “Si tratta di un argomento molto delicato, sottaciuto, imbrigliato da inibizione e retaggi culturali, ma serve parlarne, confrontarsi. Incontrare persone speciali come il dottor Nisticò, che indirizza verso il percorso giusto”, sostiene la presidente Gualtieri, ringraziando sentitamente le persone presenti che danno voce al loro problema, con coraggio. “Non è facile parlare di problemi così intimi – continua – ma coloro che ne soffrono, devono avere la consapevolezza di non essere soli e che esistono gli strumenti. L’importante è parlarne senza remore, per cui auspico sia l’inizio di altri incontri da promuovere nella nostra comunità. E la FIDAPA darà sempre il suo contributo”.
Dottor Felice Massimo Nisticò
Sindrome del dolore pelvico-cronico, cistite interstiziale, sindrome da endometriosi o patologie fino a poco tempo fa sconosciute come la vulvodinia o tutto ciò che riguarda i genitali, sono disturbi a forte impatto sociale, estremamente debilitanti per l’universo femminile e, attraverso l’incontro ospitato da Palazzo De Nobili, sono emersi spunti importanti per muoversi verso un miglioramento della qualità di vita di chi ne soffre.
A moderare l’evento, la tesoriera della FIDAPA, Annarita Palaia, che ha imbeccato il dottor Nisticò e i presenti, in una sala concerti gremita: “Ci sono aree del nostro corpo che non conosciamo. A volte, trascurando dei problemi intimi, la qualità della vita diventa inaccettabile fino a generare problemi con il partner, sul lavoro o di socializzazione con le altre persone. Insomma, sono situazioni che invalidano la donna – pone in evidenza Annarita Palaia -. Il tener tutto dentro senza parlare, magari legati a tabù e pregiudizi, crea effetti collaterali nel tempo. Dunque è necessario eliminare ogni tipo di freno inibitorio e questo incontro, che non ha il taglio ‘convegnistico’ tipico di una conferenza, si basa sulla reciproca interazione tra coloro che portano la propria testimonianza”.
Parola allo specialista, il dottor Felice Massimo Nisticò, il quale, pur addentrandosi nell’illustrazione scientifica dell’argomento, accompagna nell’introduzione delle storie dei pazienti presenti: “Questa patologia esiste da tanto tempo ma se ne sta prendendo coscienza solo negli ultimi anni. La SIU ha deciso di fare un gemellaggio con la FIDAPA al fine di sensibilizzare sempre più l’universo femminile sulle cause di questa patologia e sulle soluzioni, finora nemmeno pensate, che la medicina contemporanea mette a disposizione – sostiene il dottor Nisticò -. Ringrazio la FIDAPA per la spiccata sensibilità dimostrata nel voler trattare un argomento che, in verità, riguarda raramente anche uomini”, rivela l’esperto, ringraziando i pazienti presenti a portare la loro testimonianza, dei quali, nel tempo, è divenuto inevitabilmente amico, riferimento. “Erroneamente, vi è un pudore nel parlare di alcune malattie, come se quelle intime fossero meno ‘dignitose’, quindi si ha un’immotivata vergogna – afferma il direttore sostituto -. Coloro che sono qui a condividere la loro esperienza, sono accomunate dal non essere spesso capite, credute, trattate come matte, perché molte patologie del pavimento pelvico sono all’apparenza non visibili, con un tratto esteriore del tutto normale. Ecco perché ci troviamo davanti un dolore invisibile”.
Il nucleo centrale dell’incontro, dunque, è il dolore, sviscerato da chi è intervenuto portando la propria drammatica testimonianza (attraverso un microfono o una lettera), anche in segno di gratitudine verso il dottor Nisticò. La FIDAPA di Catanzaro ha dato un altro contributo significativo al tessuto culturale di Catanzaro, suscitando riflessione e solidarietà verso chi soffre, non solo dal punto di vista clinico, ma personale. E non esiste, al mondo, una scala capace di misurare il dolore emozionale che portiamo con noi, con o senza patologie, sempre.
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