di FRANCESCO IULIANO
Un festival per celebrare e per ricordare le donne della Calabria. Donne tra politica ed istituzioni ma anche ‘donne di carta’, tra scrittrici, giornaliste, docenti. Donne note ma anche sconosciute o finite nell’oblio o volutamente dimenticate.
Donne che hanno contribuito in maniera straordinaria a cambiare il Paese e la Calabria, facendolo con la loro penna, rivendicando i diritti delle donne e non solo, provando anche a scardinare ed a sfatare quelli che sono i classici luoghi comuni.
Con queste parole, Francesca Russo, ha aperto l’incontro di presentazione della II edizione de ‘La Calabria delle Donne - Festival del Genio Femminile di Calabria’, quest’anno dedicato ad Adele Cambria, giornalista, scrittrice e attrice italiana,
All’incontro, allestito nella sala Verde della Cittadella regionale hanno partecipato il sottosegretario di Stato all’Interno, Wanda Ferro, il commissario straordinario della Fondazione Calabria Film Commission, Anton Giulio Grande, il direttore artistico del Festival, Mariangela Preta. Ha raccontato ‘Adele Cambria’, la referente del progetto, Grazia Gioè e sono intervenute la giornalista Sarah Incamicia e la direttrice scolastica, Mariarosa Russo.
Una donna, Adele Cambria, - è stato detto - considerata un’intellettuale, ma anche un’attenta indagatrice dei nuclei problematici della società contemporanea.
“Questo progetto - ha commentato Mariangela Preta - per questa edizione ha previsto 33 appuntamenti su 45 figure di donne che si sono distinte tra istituzioni e politica. Nato nel 2022 con ‘Le donne di carta’, donne scrittrici o coloro le quali hanno fatto della carte un loro strumento di divulgazione, con questo Festival si vuole raccontare, attraverso il loro operato, i territori in cui hanno vissuto. ‘Adele Cambria’ - ha aggiunto - è stata una donna importante della Calabria, una giornalista di razza che ha saputo conquistare spazi importanti in moltissime testate giornalistiche nazionali. Un esempio da seguire e, soprattutto, da valorizzare e consegnare alle nuove generazioni e far si che, attraverso queste personalità, si possa conoscere la vera Calabria”.
Per Wanda Ferro “oggi si ricorda Adele Cambria, una delle tante donne che in questo Paese, attraverso il suo modo di fare giornalismo, e per essere stata una delle interpreti del pre e post femminismo, ha lasciato sicuramente una una traccia importante indelebile rispetto a visioni differenti ma anche come donna tipicamente calabrese, che non ha mai dimenticato la sua Reggio Calabria raccontando quei modi di Reggio in modo differente essendo sul posto e non scrivendo da una stanza d’albergo. Quella che fu una grande rivolta non semplice per come veniva raccontata ma in un contesto di iniziativa popolare che chiedeva dei diritti A questo si aggiunge la ribellione di quella donna che non ha mai deciso di sottostare a nessuno rispetto alle proprie idee, al suo modo di scrivere, al suo modo di fare informazione”.
Un evento in cui Regione e Calabria Filma Commission hanno dato una pronta e forte adesione concedendo il patrocinio,
“Calabria Film Commission - ha detto Anton Giulio Grande - è sempre stata molto attenta e molto vicino alle tematiche importanti e sociali. La figura di donna che si celebrata oggi è una figura eccellente della Calabria perché era una intellettuale progressista, un’attrice, una scrittrice, una giornalista, un’ attivista. Una donna, quindi, che ha lasciato il segno nella cultura, nel pensiero e nella modernità del secolo scorso. Calabria Film Commission celebra le donne di Calabria come le sei protagoniste degli altrettanti docu fiction gitante lo scorso anno e mandate in onda quest’anno dalla Rai”.
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