"Il 9 settembre 2025 restera` impresso nella memoria di questa comunita` come la data in cui il fuoco ha divorato i terreni e i boschi tra Chiaravalle Centrale e Capistrano. Un incendio vasto, devastante, che ha trasformato in cenere ettari di vegetazione, lasciando dietro di se´ un paesaggio di desolazione e morte". Lo afferma Vincenzo Fabiano, ex Assessore di Chiaravalle Centrale.
"Ma questo rogo non e` un evento isolato, ne´ un incidente imprevedibile. E` il risultato di anni di abbandono, indifferenza e cattiva amministrazione. E` la dimostrazione plastica di come una classe dirigente miope e assente abbia lasciato che le aree rurali si trasformassero in lande di sterpaglie, rovi e pericoli, anziche´ in risorse per la collettivita`.
Le zone di Salita Sanbuco e Natarello, un tempo cuore agricolo con campi di grano, avena e mais, oggi sono ridotte a terreni abbandonati, infestati dai cinghiali e privi di qualsiasi manutenzione. Non si puo` imputare tutto allo spopolamento o al cambio di settore: qui la responsabilita` politica e` evidente.
Con il tempo abbiamo perso non solo i seminativi, ma anche la pastorizia e le tante aziende agricole che rappresentavano la spina dorsale dell’economia locale. Dove un tempo pascolavano greggi e si producevano eccellenze, oggi regna l’incolto, l’abbandono e la devastazione.
Le strade rurali mai pulite, le cunette mai manutenute, i collegamenti con Monterosso e Capistrano abbandonati da anni hanno trasformato un’arteria strategica in una via impraticabile. Quando le fiamme hanno iniziato a correre, i vigili del fuoco non sono riusciti a intervenire con i mezzi terrestri: la viabilita` inesistente lo ha impedito.
Solo l’intervento eroico di due Canadair decollati da Lamezia Terme, rimasti in volo per oltre tre ore, ha impedito che la catastrofe fosse totale. Ma il bilancio e` comunque drammatico: fauna selvatica distrutta, habitat compromessi, terreni inutilizzabili per decenni.
Siamo davanti a un doppio fallimento: quello criminale di un piromane e quello politico di un’amministrazione che, da anni, non governa il territorio, ma lo abbandona al suo destino.
Chiaravalle non merita questo destino. Non merita di diventare la terra dei cinghiali e dei piromani, non merita amministratori che preferiscono girarsi dall’altra parte invece di intervenire con politiche serie di prevenzione e tutela.
“Oggi piangiamo ettari di boschi bruciati – dichiara l’ex assessore Vincenzo Fabiano – ma la vera tragedia e` che questo incendio poteva e doveva essere evitato. Chi non ha saputo governare questa citta`, chi ha ignorato il grido d’allarme del territorio, si assuma la responsabilita` di cio` che e` accaduto”.
E come se non bastasse, Chiaravalle Centrale si distingue in negativo anche per un altro dato: e` l’unico paese delle Preserre privo di un’area picnic in montagna, una scelta incomprensibile e frutto della stessa gestione disinteressata del sindaco e della sua amministrazione. Un’ulteriore dimostrazione di miopia e di assenza di progettualita`, che priva la comunita` di spazi di socialita` e valorizzazione del territorio.
Chiaravalle Centrale ha bisogno di un futuro diverso: fatto di manutenzione, prevenzione, visione e rispetto per la propria terra. Continuare su questa strada significa condannare il territorio a nuove catastrofi".
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736