di MASSIMO PINNA
Disegnare la città del futuro.
Per farla diventare vivibile, per i suoi cittadini, ma anche in grado di soddisfare le esigenze del capoluogo, centro direzionale per una Calabria dove mobilità e sostenibilità devono necessariamente andare di pari passo.Parte il percorso di partecipazione del Pums, piano urbano mobilità sostenibile, il nuovo rivoluzionario strumento di condivisione con il partenariato sociale che porterà da qui a fine anno alla definizione prima e alla presentazione poi al ministero per l'approvazione del piano. Al tavolo, Lorenzo Bertuccio, un catanzarese doc che vive a Roma, della società Scarl srl che per quanto concerne Euromobility si è aggiudicata la gara Mepa per la redazione del piano, "obiettivo è ora la massima partecipazione di tutti - ha detto tra l'altro Bertuccio - cittadini compresi, al piano. Pums.it è aperto alle idee di tutti".
A presentare l'iniziativa, il sindaco Sergio Abramo. "Abbiamo la possibilità di costruire assieme e completare un traguardo ambizioso per Catanzaro. Ultimare le tante iniziative già realizzate ed in corso di realizzazione, tra funicolare, metropolitana, piano dei parcheggi, con nuovi servizi che attraverso l'intermodalità daranno nuova vita e vivibilità a Catanzaro".
E con loro, il dirigente dell'unità di progetto "Agenda Urbana", Tonino De Marco.
"Oggi parte la fase di ascolto, sindacati, Confindustria, associazioni del territorio, tutti hanno la possibilità di partecipare con proposte, idee suggerimenti". Dalla fase di ascolto, alla raccolta delle istanze, si passerà alla definizione delle linee guida e alla redazione della vera e propria proposta progettuale che sarà presentata per il finanziamento successivo al ministero.
Una sfida doppia per tutti, è innegabile. Catanzaro, per estensione e particolarità è indubbiamente una città che dal punto di vista della mobilità ha dei punti critici. Ma è una sfida che si vuole e si deve vincere, attraverso il raggiungimento di alcuni "must". Il primo, diminuirà fino al 60 per cento il trasporto privato su gomma. Quindi, potenziare i servizi di trasporto collettivo, l'intermodalità, e la riduzione del cosiddetto ultimo miglio. Ma per fare tutto questo, bisogna produrre un cambiamento culturale e di abitudini.
Ecco perchè serve da oggi coinvolgere al massimo i cittadini nelle scelte che in definitiva avranno loro come destinatari ma che, appunto, senza di loro rischiano di non raggiungere l'obiettivo di una nuova città che faccia dalla mobilità sostenibile il suo punto di forza e non, come in parte è oggi, di debolezza.
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