IL GIALLOROSSO. Tre punti per ridare fiducia nel futuro

corsivo giallorosso

di ENZO COSENTINO

Freddo boia al “Ceravolo”. La preghiera silenziosa dei calciatori prima di scendere in campo: Dio ci salvi da una polmonite. Anche sugli spalti, tra un battimani e una imprecazione antiarbitrale,  si bestemmia per la temperatura rigida e l’umido che ti viaggia sul corpo dalla testa ai piedi. Che senso ha far disputare, in inverno, le partite in notturna. Incoscienza bella e buona!  

Catanzaro e Grassadonia a fine gara hanno raccolto soddisfatti gli applausi di chi ha creduto in loro e negli spogliatoi un altrettanto meritato applauso del presidente Noto e un caldo tè verde. Verde come la speranza (c’è chi dice che sia anche il colore della “certezza”) di restare nella scia dei primi posti. E chissà! La vittoria sul Catania ha dato tre punti ma anche risposte sul piano tecnico. Rientro bagnato di Celiento, rientro come si suol dire fortunato. Altro che fortuna quel gol il difensore lo ha fatto per intelligenza.

La fortuna non c’entra. Bravo! Ha dato il là alla partita giallorossa e dal quel momento le aquile hanno volato alto. In una serata fredda in campo un Catanzaro con il fuoco dentro, altrimenti tre gol al Catania non si rifilano per scherzo. E non vale l’alibi che i siciliani abbiano dovuto giocare il secondo tempo in dieci. Ha funzionato il sistema giallorosso: un messaggio chiaro che la cura Grassadonia cominci a funzionare. Applausi meritati e graditi dai giocatori che dopo aver ringraziato, di corsa negli spogliatoi per un caldo tè verde. Si, verde come il colore della speranza (ma c’è chi dice che il verde sia anche il colore della certezza) che il cammino verso l’alta quota non si interrompa più.

E negli spogliatoi la soddisfazione del “bravi ragazzi” del presidente. Entusiasmo ritrovato dal Catanzaro e festa anche per Tascone per il suo gol e anche per Nicastro. Tutti contenti e occhio alla prossima.    

l

CLICCA QUI