
di GABRIELE RUBINO
Adesso si potrà fare sul serio. Il Consiglio dei ministri nella seduta di oggi, in larga parte dedicata alla riforma del Csm, ha deciso di non impugnare due importanti leggi regionali calabresi. Forse le due più importanti nel campo della sanità dei primi mesi di legislatura: quella che istituiva Azienda zero e quella che prevedeva la fusione dei due ospedali di Catanzaro. La prima voluta dal presidente della Regione Roberto Occhiuto, la seconda dal presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso.
Azienda zero è un nuovo organismo che centralizzerà alcune funzioni fino ad oggi svolte da Asp e ospedali e, ancora più sostanzialmente, coordinerà buona parte delle attività finora sotto l'ombrello del dipartimento regionale Tutela della Salute. In particolare, sui bilanci, sulla Gestione sanitaria accentrata, sugli acquisti e sulle procedure concorsuali. Per lo start vero e proprio c'è bisogno di un altro atto della Giunta (o del presidente Occhiuto, nelle vesti di commissario alla sanità) che finora non è formalmente arrivato. Forse anche in attesa della decisione del Consiglio dei ministri.
L'unificazione degli ospedali di Catanzaro prevede la fusione per incorporazione del Pugliese nell'Aou Mater Domini. Il processo dovrà completarsi entro la fine dell'anno e ha come suo epicentro la sottoscrizione del protocollo d'intesa fra Università e Regione a cui dovrebbe lavorare una commissione paritetica.
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