Il Governo pensa a modifiche del decreto Cutro

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Giorgia Meloni
  05 aprile 2023 20:44

Si dovrebbe riunire domani mattina il pre-Consiglio dei ministri che preparerà la riunione tra i membri dell'esecutivo del pomeriggio convocata per le 17,30. Sul tavolo il dl siccità: dovrebbe essere composto di una decina di articoli che illustreranno le misure urgenti da prendere per fronteggiare l'emergenza in vista dell'estate ma anche le basi di un piano di medio-lungo termine. Non dovrebbe arrivare domani il nome del commissario ma nel provvedimento ci saranno i poteri che avrà 'Mr rubinetti', come lo definiscono nella Lega, e anche i poteri sostitutivi nel caso si dovessero verificare dei rallentamenti delle opere. Oltre al tema degli invasi, si punta ad aumentare il volume delle dighe e ad accelerare le norme per le infrastrutture. Si punterà sul riutilizzo delle acque reflue e sui desalinizzatori. Questa mattina ci sarebbe stata un'altra riunione tecnica anche sui finanziamenti che saranno destinati al decreto. Si mira a sbloccare circa otto miliardi ma l'obiettivo è quello - oltre di verificare i soldi stanziati e non spesi - di aumentare i fondi. La parte più consistente del decreto sarà sulla semplificazione. Le funzioni del commissario scadranno a fine anno ma verrà inserita la possibilità di un prolungamento. Già nelle scorse settimane Fratelli d'Italia si era detta disponibile a nominare Salvini per il ruolo di commissario. Il decreto è in fase di limatura al Mit. "Non c'è bisogno di commissariamenti" aveva riferito ieri il vicepremier e ministro delle Infrastrutture riferendosi "ai lavori per contrastare la dispersione idrica: gli interventi sono già in corso e quindi non necessitano di novità normative. Diverso, invece - aveva sottolineato -, il ragionamento sulle opere di medio e lungo periodo". Non è ancora escluso del tutto che nella riunione di domani possa arrivare anche il dl P.a, anche se è più probabile che i ministri ne discuteranno martedì prossimo. In stand by anche il ddl concorrenza: il Mef sta esaminando, spiegano nella maggioranza, le coperture. E' in corso inoltre un dialogo tra governo e maggioranza sul dl Cutro. 

Ieri al vertice della cabina di regia di palazzo Chigi si è parlato di Tunisia ma anche, secondo quanto si apprende, di come modificare il provvedimento in discussione al Senato. Questa sera in Commissione affari costituzionali il presidente dell'organismo Balboni spingerà per cominciare a votare sui primi tre articoli del dl, con il quale il governo interviene sui decreti flussi e sulle norme relative ai lavori stranieri. Sugli emendamenti legati ai decreti flussi l'opposizione, riferiscono fonti parlamentari della maggioranza, potrebbe trovare la sponda del governo ma al momento resta il muro contro muro. Le opposizioni, infatti, hanno chiesto di iniziare a votare solo quando ci saranno i pareri dell'esecutivo su tutti gli emendamenti.
    La spinta del governo resta sempre quella di aumentare gli ingressi regolari e sbarrare la strada a quelli illegali. Una delle ipotesi è di ridurre i tempi per le verifiche dei permessi. Ma i nodi più difficili da sciogliere del provvedimento, ovvero quelli legati agli emendamenti presentati dalla Lega, saranno affrontati dopo Pasqua. Il dl Cutro andrà nell'Aula di palazzo Madama il 18 aprile, si punta comunque a modificarlo in Commissione. Gli emendamenti della Lega, riferiscono fonti vicini al dossier, sono sul tavolo del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Mantovano che dovrà dare i pareri. Ma l'esecutivo si è preso alcuni giorni di tempo. La Commissione sarà riconvocata martedì prossimo. Si va in ogni caso verso una stretta della protezione umanitaria. Nei territori maggiormente colpiti dal fenomeno dell'immigrazione si valuterà la possibilità dello stato di emergenza.

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