L’UGL Scuola chiede a "chi regge il Ministero un atto di coraggio: che accetti il confronto con persone esperte del settore in modo da non arrecare danni"
28 dicembre 2020 14:18“Per l’ennesima volta ci troviamo al cospetto dell’approssimazione nelle decisioni e negli indirizzi, cosa questa che dimostra la poca conoscenza del mondo scuola da parte di chi guida il Dicastero. Cosa questa che crea malumori e squilibrio all’interno di un comparto già duramente provato dalla pandemia e dall’estro di chi è chiamato a guidarlo.”
Queste le durissime parole del Segretario Nazionale UGL Scuola, Ornella Cuzzupi e dei Dirigenti Sindacali Renato Esposito e Gianluigi Napolitano, nel valutare le indicazioni relative all’eventuale immissione in ruolo del personale docente di religione e strumenti musicali.
“Anche per loro siamo in presenza di anomalie macroscopiche alle quali occorre metter mano al più presto. Per gli Insegnanti di Religione (I.d.R.) è stato omesso di specificare il valore abilitante dell’idoneità diocesana, penalizzando migliaia di docenti. In pratica chi è precario da decine di anni e magari alle soglie della pensione dovrà sostenere una prova selettiva basata sia sulla legislazione scolastica sia sulla disciplina Religione Cattolica. Questo con il rischio assurdo di vedere un giovane laureato in Teologia fresco di studi superare agevolmente il concorso a danno di chi è impegnato nella docenza da anni e che, in tal modo, rimane in una situazione di precariato a vita. Il tutto azzerando la graduatoria del 2004! Per i docenti di strumenti musicali – continua come un fiume in piena il Segretario Nazionale – è stata, di fatto, eliminata la valutazione dei titoli artistici! Giusta per dirla in breve, un diploma conseguito presso l’Accademia di Santa Cecilia, l’attività concertistica e quella discografica, i corsi di aggiornamento avranno un valore molto vicino allo zero! In pratica per insegnare a suonare, d’ora in poi, il saper suonare conterà poco o nulla!”.
Non parliamo delle errate valutazioni effettuate da chi ha dovuto operare sulla base di indicazioni farraginose e criteri approssimativi che hanno prodotto errori macroscopici nelle GPS, danneggiando molti aspiranti docenti. Un quadro del genere a malapena consente di cogliere con soddisfazione l’ipotesi di proroga del contratto per gli assistenti tecnici al 30 giugno con la possibilità di 1.000 assunzione nelle scuole del primo ciclo e per gli insegnanti di sostegno, così come previsto dalla Legge di Bilancio in attesa di definitiva approvazione.
“L’UGL Scuola chiede a chi regge il Ministero un atto di coraggio: che accetti il confronto con persone esperte del settore in modo da non arrecare danni. Da parte nostra la disponibilità non è mai stata negata, ma forse l’elemento temuto è che l’UGL Scuola difende i lavoratori e il mondo scuola senza inchinarsi a logiche di partito e d’interesse. In ogni caso noi – afferma decisa Cuzzupi - non abdicheremo mai al nostro ruolo e ne daremo prova!”
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