Il killer Catello Romano si laurea in carcere a Catanzaro e nella tesi confessa tre omicidi

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Il carcere di Catanzaro
  05 ottobre 2023 14:21

Una tesi autobiografica  in cui ha ripercorso una serie di aspetti sociologici legati alla rieducazione della pena.

Si intitola “Fascinazione criminale” la tesi in Sociologia che ha permesso a Catello Romano, 32 anni, detenuto nel carcere di Catanzaro dove sta scontando la pena per l'omicidio di Gino Tommasino, il consigliere comunale del Pd ammazzato il 3 febbraio 2009 lungo il centralissimo Viale Europa di Castellammare di Stabia. di laurearsi in carcere con il massimo dei voti, 110 e lode con menzione.

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Una tesi discussa alla presenza di autorità e dell'Imam che lo sta accompagnando nel suo nuovo percorso religioso.

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 In una cella Catello Romano dovrà trascorrere almeno un'altra decina di anni, proprio per la condanna definitiva per l'omicidio di Gino Tommasino. Erano le 15:30 del 3 febbraio di 14 anni fa , quando il commando di killer entrò in azione, sparando una raffica di colpi contro il politico stabiese.   Sta scontando un cumulo di pene di una ventina d'anni, è in carcere da fine 2009 e, dopo sei mesi trascorsi al 41-bis, è sottoposto a un regime di sicurezza meno afflittivo. In carcere si è prima avvicinato al Buddhismo, poi si è convertito all'Islam. Nel frattempo ha deciso di studiare sociologia e di approfondire tematiche filosofiche.  Un percorso di studi che l'ha portato, ieri pomeriggio alle 15, a discutere la sua tesi autobiografica.

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Ad assistere alla discussione è stata autorizzata anche sua madre, che ha raccontato la sua emozione e la sua commozione per il traguardo raggiunto dall'ex giovane killer di camorra. Presenti anche le autorità di zona e l'imam della moschea di Milano Yahya Pallavicini, che ha seguito il percorso di conversione all'Islam di Romano. A seguire tutto l'iter di studio di Catello Romano è stato anche l'avvocato Francesco Schettino, suo difensore di fiducia: «La funzione rieducativa della pena raggiunge in vicende come quella che riguarda Catello Romano il suo risultato migliore. La progressiva risocializzazione del detenuto che si attua anche e soprattutto attraverso la cultura e lo studio è motivo di orgoglio per tutti coloro che hanno vissuto in prima linea un iter processuale ed umano che, da esperimento intramurario, è divenuto concreta e fattiva esperienza di vita: di una vita migliore».

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