Il laboratorio “Trame di Seta” ancora "snobbato" dalle scuole

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  07 giugno 2019 15:30

Si è conclusa la quarta edizione del progetto didattico “Trame di Seta”, il laboratorio itinerante realizzato dall’associazione CulturAttiva, con la fattiva collaborazione della Cooperativa “L’isola che non c’è” ed il supporto dell’amministrazione comunale di Catanzaro e del Centro Calabrese di Solidarietà e parte integrante del progetto “Baco da Seta”, lanciato dalla Cooperativa Nido di Seta di San Floro.  Anche quest’anno una stagione ricca di emozioni e soddisfazione, con quasi mille presenza in città, tra allievi ed insegnanti provenienti da tutta la regione e un ottimo indice di gradimento per i luoghi visitati e le attività proposte che come sempre, hanno coinvolto i ragazzi, divertendoli e stimolandoli all’apprendimento, non solo dei contenuti culturali veicolati attraverso il racconto storico, ma anche di principi e valori utili per diventare degli adulti consapevoli, rispettosi delle regole e delle esigenze altrui e coscienti del valore della cooperazione.

L’idea del laboratorio itinerante “Trame di Seta”, che da quattro anni si svolge nel cuore del centro storico di Catanzaro con ottimi feedback da parte dei visitatori, nasce dalla necessità di riappropriarci della nostra storia e divenire finalmente cittadini pienamente consapevoli delle nostre radici e poi dal bisogno di trasmettere tali principi alle nuove generazioni – spiega Angela Rubino, presidente dell’associazione “CulturAttiva” -. Il nostro lavoro si riallaccia a quello della Cooperativa Nido di Seta di San Floro, che ha ripreso l’intera filiera della lavorazione della seta, lanciando un segnale forte ad un territorio che un tempo basava quasi interamente la sua economia su quest’arte, trovando in Catanzaro un punto di vera eccellenza soprattutto nel campo della tessitura. Si è pensato di unire all’itinerario didattico svolto al mattino nella cornice rurale della Cooperativa, arricchito dalla visita al Museo della Seta, anche la tappa nel centro storico di Catanzaro, alla scoperta di alcuni dei luoghi più legati alle radici bizantine del capoluogo calabrese e poi allo sviluppo dell’arte anche sul piano commerciale”.

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La particolarità di Trame di Seta è il fatto che i visitatori non sono semplici spettatori passivi, ma divengono, essi stessi l’anima pulsante di attività che rievocano in modo originale e coinvolgente ciò che accadeva in passato nei luoghi visitati. Questo è possibile grazie al supporto professionale degli operatori specializzati della Cooperativa “L’isola che non c’è”, guidati dall’educatrice Alessandra Mungo.

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La sinergia tra le due associazioni permette di dare vita ad un laboratorio che coniuga al racconto storico, delle attività educative e motivazionali che si allargano anche al campo delle emozioni, arrivando al cuore e alla mente di tutti i piccoli visitatori, anche dei più vivaci.

Trame di Seta ha regalato anche quest’anno dei bellissimi momenti, vissuti insieme a visitatori provenienti da tutta la regione. Purtroppo anche quest’anno si è registrata una scarsissima presenza di scuole cittadine, un fattore, questo sul quale si cercherà di porre l’attenzione in maniera più mirata”, hanno affermato Angela Rubino ed Alessandra Mungo.

 

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