Con il saggio, “Quando la ‘ndrangheta sconfisse lo Stato” (pp 140 Luigi Pellegrini Editore), il giornalista e scrittore calabrese, Antonio Cannone è nella cinquina della prestigiosa finale del Premio Piersanti Mattarella-Sezione Libri d’inchiesta.
La cerimonia di premiazione si svolgerà l’11 novembre a Roma nella sala Protomoteca in piazza del Campidoglio. L’ultimo lavoro editoriale dello scrittore lametino, affronta le vicende legate all’uccisione del sovrintendente di polizia, Salvatore Aversa e della moglie Lucia Precenzano, assassinati dalla ‘ndrangheta in un agguato mafioso a Lamezia Terme il 4 gennaio 1992.
Lo fa con nuove “rivelazioni” grazie anche ad una esclusiva intervista al figlio primogenito della coppia uccisa, Walter. Nel libro, infatti, oltre alla condanna inflitta al Pm dell’epoca per “gravi colpe” e “inadempienze”, Cannone scrive di circostanze inedite che emergono dal racconto di Walter Aversa. Si tratta di particolari fino ad oggi sconosciuti.
“Sono orgoglioso e fiero per il raggiungimento di questa finale”, ha dichiarato Cannone. “Per me è la seconda volta che un mio lavoro arriva in finale al “Mattarella” e sarà certamente più emozionante perché il libro selezionato concorrerà con altri saggi di scrittori e giornalisti di spessore. Sono altresì soddisfatto perché porto all’attenzione nazionale di nuovo il caso Aversa con risvolti inediti che meritano la dovuta e legittima attenzione per gli errori giudiziari da un lato, e per i tanti misteri che ancora segnano in maniera pregnante questa vicenda”.
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