L’Istituto “De Nobili” di Catanzaro ha partecipato al progetto nazionale “Domani è oggi” avviato dal Distretto Rotaract 2080
19 giugno 2020 15:48L’Istituto “De Nobili” di Catanzaro, rappresentato dalla dirigente Susanna Mustari ha partecipato al progetto nazionale “Domani è oggi” avviato dal Distretto Rotaract 2080 e successivamente abbracciato da tutti i distretti di Italia, su iniziativa della referente, dott.ssa Margherita Capitani.
Il progetto “Domani è oggi” nasce con l’intento di intraprendere un percorso di sensibilizzazione riguardo alle tematiche dei disturbi alimentari e ha visto coinvolte le scuole secondarie di secondo grado su scala nazionale attraverso un contest creativo suddiviso in tre categorie: cinematografica, letteraria e artistica sul tema dei disturbi alimentari.
La categoria cinematografica è stata aggiudicata al Liceo artistico di Catanzaro, che porta a casa un primo premio consistente in un fondo economico per l’acquisto di materiale e attrezzature didattiche. Il progetto, iniziato nei mesi di gennaio e febbraio in presenza, è stato interrotto a causa del lockdown che ha portato alla sospensione di tutte le attività didattiche, ma la tenacia e l’impegno degli alunni coinvolti ha fatto si che il lavoro intrapreso fosse completato e tutti i sacrifici fatti hanno portato il giusto e meritato riconoscimento ai giovani studenti del Liceo artistico.
Gli alunni per la categoria cinematografica, hanno realizzato un cortometraggio “Riflessi, Riflessioni” di 15 minuti, molto intenso e profondo che racconta il disagio del disturbo alimentare; il filo conduttore del video è il raggiungimento di un ideale di bellezza e di perfezione, la stessa bellezza che ogni artista cerca nei propri dipinti, “alla ricerca di una perfezione che possa bilanciare l’inesattezza della mia vita”, queste le emozioni del protagonista del corto.
“Ho scelto di scrivere un testo che raccontasse una storia molto cruda- dice l’alunna Chiara Troiano, autrice del testo e delle musiche del corto- poiché rappresentando il peggio si può stimolare ad aiutare, ad ascoltare e capire le persone che purtroppo hanno perso la stabilità mentale e fisica. Era come se le parole venissero da sole, come se qualcuno alle spalle mi chiedesse aiuto”. Parole molto forti quelle della ragazza che nella realizzazione del suo corto è stata affiancata dai suoi compagni Rocco Logozzo e Antonio Iannizzi , rispettivamente l’interprete e la voce di Riccardo, il protagonista del video, un ragazzo apparentemente normale che intraprenderà un tunnel che potrebbe portarlo alla morte e che non riesce più nemmeno a provare sentimenti chiari e forti, nulla può consolarlo e confortarlo.
Ho scelto di lavorare a questo corto-continua Chiara - dopo essermi documentata sui disturbi alimentari che colpiscono molti giovani della mia età. Antonio e io, soli a lavorare nelle nostre stanze a distanza in piena pandemia nazionale, tra lo studio di verifiche imminenti, nel silenzio delle nostre case, ci siamo ritrovati a capirci , a vivere dei momenti molto intensi poiché l’atmosfera che si veniva a creare sembrava molto più reale di quanto noi potessimo immaginare”. Un messaggio chiaro e forte quello che hanno voluto dare questi giovani: non è mai troppo tardi per porgere aiuto a chi non è capace di chiederlo, a chi ha perso la voce per urlare a furia di farlo nella propria testa. Il video è pieno di riferimenti filosofici ed artistici, recitati dalla voce narrante, Rocco Logozzo (Classe 4Arti figurative), testo e musica sono stati curati dall’alunna Chiara Troiano e il protagonista maschile è l’alunno Antonio Iannizzi ( 5AArtiFigurative), con le comparse degli alunni Mancini Aldo e Veraldi Francesca Pia.
All’evento da remoto è intervenuta anche la dirigente Mustari che ha sottolineato l’importanza della scuola e dei giovani che rappresentano il futuro., “ I giovani hanno lavorato con passione, si sono espressi attraverso diversi linguaggi; sono molto soddisfatta di loro e del lavoro che hanno realizzato anche considerando il particolare momento che stiamo attraversando, e in un momento di silenzio e di solitudine emotiva la voce della scuola si fa sentire attraverso i giovani. Coinvolgendo le scuole e i giovani si può avviare un percorso di accettazione di se stessi, dei propri limiti e del proprio corpo, nonché guidare coloro che sono affetti da disturbi alimentari verso la consapevolezza che il disturbo, che nasce come disagio psicologico, può essere risolto con l’aiuto di persone specializzate e cure specifiche.”
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