Il Magna Graecia Book Festival chiude con il volume di Barbara Tomasino dedicato alle Grupie

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images Il Magna Graecia Book Festival chiude con il volume di Barbara Tomasino dedicato alle Grupie

  04 agosto 2019 15:55

di FRANCESCO IULIANO

 

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Un libro dedicato al rock ed  a quello che, 50 anni fa,  è stato considerato il più grande concerto del secolo scorso: Woodstock.

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Per celebrare questa ricorrenza, la casa editrice Odoya ha deciso di pubblicare “Groupie. Ragazze a perdere” di Barbara Tomasino. Un saggio con il quale l’autrice è riuscita a raccontare,  con grande passione, quella che può essere considerata una delle più incredibili rivoluzioni sociali moderne, il rock, ma che,  alla fine degli anni Settanta, aveva esaurito la sua forza.

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Il libro, inserito nel cartellone del Magna Graecia Book Festival, è stato presentato nel corso di un incontro allestito  negli  spazi esterni del MuMak, il Museo del Mare di Caminia all’interno del villaggio turistico Blanca Cruz.  

Ha dialogato con l’autore, la giornalista Teresa Pittelli. In apertura dell’ultimo appuntamento, il direttore artistico della manifestazione, ha fatto un bilancio di quella che è stata la prima edizione del Book Festival, nato da un’idea di Gianvito Casadonte – padre biologico del Magna Graecia Film Festival – e da suo fratello Alessandro.

Una sorta di festival nel festival che ha arricchito la settimana di programmazione delle pellicole in concorso. Ogni giorno un incontro con l’autore. «Non mi è mai piaciuto fare i bilanci – ha detto Di Consoli - ma devo  dire che sono molto soddisfatto dei risultati ottenuti. Soddisfatto del clima,  di come è  stato recepito dalla città e dai mezzi di informazione locali».

Andrea di Consoli, in questa presentazione, è stato coinvolto, anche come autore della prefazione del libro di Barbara Tomasino.  «Questo – ha commentato Di Consoli - è un libro  che considero importante perché è un saggio capillare che può essere letto come un’introduzione del rock.  Un libro che è il migliore tra i tanti, che descrive in maniera precisa e approfondita la figura  della Grupie.  Una donna che decide di sacrificare la propria esistenza per una rock star o per una band musicale. Una figura ibrida perché è tante cose allo stesso temo. E’ una innamorata della musica ma è anche una sacerdotessa, una musa ispiratrice. Ha delle sfumature che la possono far ricondurre ad una prostituta. Una donna che si degrada ma anche una moglie , un’amica. Una figura che ci fa capire come  il mondo del divismo rock, in quegli anni fosse arrivato a livelli molto estremi, tanto da creare una  figura mitologica della modernità».

L’interrogativo iniziale dell’incontro è stato quello di capire come si conciliano modernità e spirito libero con l’accettazione di una vita di sottomissione. Perché le groupie erano completamente sottomesse ai desideri dei divi del rock, lavavano e stiravano i panni, provvedevano a soddisfare i loro desideri sessuali, li seguivano nei lunghi tour, ne subivano la violenza e gli scatti d’ira e dovevano essere pronte a vedersi sostituite quando arrivava una nuova ragazza più giovane ed a rinunciare a quella poca luce riflessa. «Quegli anni – ha detto Barbara Tomasino - hanno segnato l’inizio di una rivoluzione culturale. Le donne, costrette ad una vita limitata dove non erano avviate agli studi e dove la maggiore aspirazione era quella di mettere su famiglia, si sono sentite escluse alla partecipazione a questa trasformazione. Ecco allora che pensano che l’unico modo per poterci entrare era quello anche di vendere il proprio corpo».

Groupie, dunque, è un accurato resoconto della cultura edonistica che ha contraddistinto il mondo della musica rock, il sesso industrializzato, l’esaltazione della fisicità. Con questo volume l’autrice invoglia a riascoltare i protagonisti di questo momento storico che, nel bene e nel male, ha lasciato segni indelebili.

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