di GUGLIELMO SCOPELLITI
La quarta giornata del Magna Graecia Film Festival, giunto alla sua 22ª edizione, ha acceso il lungomare di Soverato con una serata intensa, dove il cinema si è fatto voce di emozioni e riflessioni importanti. Protagonista è stata la pellicola Il ragazzo dai pantaloni rosa, diretto da Margherita Ferri, tratto dal libro di Teresa Manes, madre di Andrea Spezzacatena, adolescente vittima di bullismo omofobico. Già proiettato in anteprima in primavera, in occasione dell’iniziativa “Il Magna Graecia incontra le scuole”, il film è tornato ieri sera a parlare alle coscienze, questa volta sul palco del festival davanti a un pubblico ampio e attento.
“Dopo mesi di incontri con ragazzi, posso dire che il film ha smosso qualcosa – racconta Ferri – soprattutto tra i giovani, spesso privi degli strumenti per parlare di bullismo. Per molti è stata un’occasione per raccontare la propria storia, per dire ‘anche io ho subito’ o ‘ho visto accadere certe cose’.”
Raccontare una storia vera porta con sé una grande responsabilità: “Ho sentito il dovere di non deludere Teresa Manes, madre di Andrea, raccontando la verità emotiva, anche nei suoi aspetti più duri.”
La giuria, composta dal critico Gianni Canova, dallo sceneggiatore Nicola Guaglianone, e dagli attori Alessio Lapice ed Ester Pantano, ha offerto spunti preziosi.
Canova, alla sua prima esperienza in Calabria ha dichiarato: “Sono rimasto piacevolmente sorpreso, avevo sentito parlare del Magna Graecia, ma trovarmi qui, respirare questa atmosfera, questo calore e questa partecipazione popolare, è stata una sorpresa davvero emozionante.”
Il critico ha poi commentato l’identità del Festival: “Rivedere qui film che in gran parte avevo già visto, in questo contesto e con questa logica, mi fa apprezzare ancora di più la vitalità del giovane cinema italiano.” Parlando proprio di quest’ultimo, Canova ha sottolineato: “Per fortuna non c’è una direzione univoca. C’è chi racconta storie vere, chi rivisita il passato, chi inventa mondi e personaggi del tutto inediti. Questa pluralità mi fa essere ottimista: è un cinema che continua a interrogarsi, a cercare e a sperimentare.”
Sulla stessa lunghezza d’onda, Nicola Guaglianone, presenza ormai fissa al Festival, ha paragonato le riunioni di giuria a quelle di condominio: “Nessuno è d’accordo, ma sono sempre molto divertenti.” Ha poi anticipato l’arrivo su Netflix, a dicembre, della nuova serie firmata insieme al duo comico Ficarra e Picone, per poi svelare anche qualcosa sui progetti futuri: “Sto lavorando a un film tratto dal libro Wild di Elio e Franco Losi, prodotto da Tempesta Film. Insieme a Menotti stiamo scrivendo un adattamento ispirato a Phenomena di Dario Argento, e stiamo sviluppando anche un film folle con i piranha che invadono il Tevere. Si chiamerà Piranhas in Rome.”
Lapice ha raccontato l’atmosfera già vivace dei primi confronti: “Non abbiamo le idee chiare, i tafferugli tra noi sono già cominciati, ma tutte le opere prime sono di grande valore.” Il suo consiglio ai giovani attori è chiaro: “Il fallimento non è una fine, ma un’occasione per capire come migliorare. L’autocritica è fondamentale.”
Tra i membri della giuria, l’attrice Ester Pantano ha raccontato il suo primo approccio a Soverato: “Non è la prima volta che vengo in Calabria, ma è la mia prima volta a Soverato. Sono arrivata oggi e già mi sento immersa in un luogo magico, il Blu 70 è un paradiso”, ma non ha dimenticato le difficoltà del Sud: “Da siciliana vedo quanto manchino collegamenti e valorizzazione. Il Sud potrebbe vivere di turismo.”
Il Magna Graecia Film Festival si svolge grazie al sostegno del Ministero della Cultura, di Calabria Straordinaria — il brand della Regione Calabria — dell’Assessorato al Turismo, della Calabria Film Commission e del Comune di Soverato. Le Colonne d’Oro consegnate durante il festival, realizzate dal Brand GB Spadafora, rappresentano un simbolo di eccellenza e dedizione culturale. In questo contesto, il festival conferma il suo ruolo di appuntamento imprescindibile per chi vuole scoprire storie autentiche e promuovere un cinema che fa riflettere, emozionare e unire.
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