Il messaggio politico nell’arte di Regina José Galindo apre il Performing Festival a Catanzaro

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  18 maggio 2025 18:13

   Sarà Regina José Galindo la prima a esibirsi a Catanzaro per il “Performing Festival”. L’artista guatemalteca, tra i nomi più noti al mondo per l'arte contemporanea, è in città da un paio di giorni e martedì si esibirà, nel cortile del Complesso Monumentale San Giovanni, con la sua performance dal titolo Hasta tu orilla (“Fino alla tua riva”), performance inedita ideata per l’occasione. 

«Nel lavoro di Galindo la resistenza del corpo sarà indagata a fondo dall’artista. In questa sua performance, com’è proprio dell’espressione artistica di Regina José Galindo, c’è un messaggio sociale e politico tanto dirompente, quanto attuale perché è legato al tema dei migranti», spiega Simona Caramia, docente di Storia dell’arte contemporanea dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e referente scientifica dell’intero progetto Performing.

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Galindo è tra i pochi nomi, nell’intero panorama artistico contemporaneo, che riesce a coniugare la potenza estetica e visiva dell’azione performativa e l’etica politica del messaggio sotteso al gesto artistico. Nata in Guatemala, Galindo ha costruito la propria carriera partendo da un contesto sociale complicato fatto di conflitti armati, repressioni militari, femminicidi e diseguaglianze sociali. Lì, Galindo ha affermato la sua capacità espressiva e narrativa, scegliendo l’arte come forma di denuncia e il suo corpo come mezzo, come megafono, come strumento di resistenza. Nelle sue performance, infatti, l’utilizzo del corpo non ha nulla della finzione scenica.

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Vincitrice del Leone d’Oro alla Biennale di Venezia nel 2005 con la performance Himenoplastia, Regina José Galindo si inserisce a pieno titolo nel filone dell’arte relazionale e dell’attivismo performativo, con una specificità legata al contesto centroamericano, dove arte e politica non possono che convivere, fondersi, confondersi.

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La sua storia artistica e la stretta relazione con il territorio che Galindo indaga nella sua azione perfomativa spiegano, quindi, perché per Catanzaro e per la Calabria, Galindo abbia immaginato una performance di denuncia, dal grande impatto visivo, sul tema dei migranti. È ancora fresca in regione, infatti, la ferita per la strage di Cutro, dramma umano ancora vivido negli occhi di tanti che ha riacceso con forza la questione sociale delle migrazioni e generato strumenti normativi controversi.

Regina José Galindo si esibirà a Catanzaro, nel cortile del Complesso Monumentale San Giovanni, martedì 20 maggio, alle ore 20:30. La sua performance sarà anticipata da un ampio talk che si terrà lunedì 19 maggio, alle ore 10:30, al Teatro Politeama, assieme al critico di fama internazionale Eugenio Viola, direttore del Museo di arte moderna di Bogotà. L’ingresso a entrambi gli eventi è gratuito e non è richiesta prenotazione.

La performance e il talk di Galindo sono a cura di Simona Gavioli, critica d’arte e docente di Fenomenologia dell’arte contemporanea dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro.

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