di SERGIO DRAGONE
Il calcio italiano è sempre di più nelle mani dei club del nord. Solo due società a sud di Roma fanno parte della serie A (Napoli e Lecce, a cui si può aggiungere per comodità anche l’insulare Cagliari) e solo sei (Palermo, Catanzaro, Cosenza, Bari, Salernitana e Juve Stabia) fanno parte della nuova serie B. Complessivamente otto club su quaranta nelle serie professionistiche, appena il 20%.
Il calcio è lo specchio del nostro Paese, spaccato letteralmente in due tra un Settentrione “europeo” e un Sud che rischia di sprofondare nell’abisso della depressione economica e sociale. L’autonomia differenziata è stata nei fatti “anticipata” dal mondo della pedata.
Fare calcio nel Meridione è impresa quasi impossibile. Grandi e medie piazze che hanno conosciuto anche la serie A (le siciliane Catania e Messina, le calabresi Reggina e Crotone, la pugliese Foggia, le campane Avellino e Benevento) annaspano nelle serie inferiori tra fallimenti e debiti, destino amaro che è toccato per molto tempo anche alle Aquile giallorosse.
Ecco perché oggi chi riesce a mantenere alta la bandiera del calcio meridionale merita un grande riconoscimento. E’ stato giusto, da parte di tifoseria e stampa, osannare mister Vivarini, capitan Iemmello e tutti i protagonisti di questa meravigliosa stagione, ma credo sia stato un po' sottovalutato l’aspetto gestionale e manageriale che ha permesso al club giallorosso di tornare nel calcio che conta. Un piccolo grande “miracolo” che non era per nulla scontato.
Non basta la passione e non bastano i soldi, ci vogliono capacità, competenza ed equilibrio. E’ quello che Floriano Noto ha dimostrato in questi anni, costruendo un assetto solido, senza lasciare nulla al caso. Io so molto bene che l’ingegnere e la sua famiglia hanno dovuto superare mille perplessità prima di imbarcarsi in questa avventura. Ma so altrettanto bene che quando decide di partire lo fa con convinzione e determinazione, facendosi guidare dalla stella cometa della serietà e dalla filosofia della programmazione.
Il mondo del calcio è singolare e pericoloso. Presidenti e allenatori sono sempre nel mirino e si passa in un batter d’occhio dall’esaltazione alla depressione. Ne sa qualcosa De Laurentis santificato per il terzo scudetto del Napoli e dopo pochi mesi sottoposto ad una feroce contestazione.
Io penso che il popolo giallorosso debba riconoscere al presidente Noto questo merito: avere dimostrato che anche al sud si può gestire calcio ai massimi livelli e che ci si può “ribellare” allo strapotere dei club del nord, senza arrendersi al modello delle due Italie che purtroppo sembra sempre di più accentuarsi in tutti i campi della vita del nostro Paese.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736