di CARLO MIGNOLLI
"La nostra Medea utilizza le visioni di Christa Wolf e Corrado Alvaro. Emerge una donna diversa, una Medea molteplice, redenta, donna e innocente condannata volutamente dalla società perché donna. Questa reinterpretazione del personaggio mette in luce la complessità delle dinamiche di potere e le ingiustizie che le donne hanno affrontato nel corso dei secoli”. Con queste parole Valeria Rotella, docente del Liceo Classico Galluppi e tutor del Laboratorio Teatrale della scuola, presenta lo spettacolo teatrale "Inganna: Le ragioni di Medea" presso il Supercinema di Catanzaro, nel cuore del centro storico.
La direzione artistica è della Compagnia Teatro del Carro con elaborazione scenica, cura drammaturgica e allestimento scenografico di Luca Michienzi e Anna Maria De Luca. Gli interpreti sono: Emanuele Catizone, Isabella Folino, Federica Lentini, Ilary Mazzocca, Gabriella Potente, Elena Pullano, Ilaria Rotundo, Simira Maria Pia Scerbo e Mariarita Simmaco. Questi giovani ragazzi, guidati dalla Compagnia e supportati dalle professoresse Valeria Rotella e Pompea Zampetti, tutor del Laboratorio Teatrale, hanno dato vita a un'originale interpretazione del mito di Medea, utilizzando testi di autori come Corrado Alvaro, Euripide, Oriana Fallaci, Patrizia Filia, Mariangela Gualtieri e Christa Wolf.
Nella “Medea” di Euripide si affrontano temi come la vendetta, la passione amorosa, la giustizia e l'alienazione. Il personaggio di Medea viene dipinto come una donna potente, ma anche come una vittima delle circostanze che la spingono a compiere atti terribili. L'opera solleva anche questioni sulla condizione delle donne nella società dell'antica Grecia e sulla complessità delle relazioni umane.
Il Laboratorio Teatrale del Liceo Classico Galluppi ha messo in scena una riscrittura contemporanea del Mito: la protagonista, interpretata da otto attrici diverse, si è trasformata in un simbolo delle donne ingiustamente accusate e relegate ai margini della società. In questa rappresentazione, Medea è rappresentata come una figura potente, ma anche come vittima delle circostanze che la costringono ad agire in modo estremo. "La Medea che raccontiamo cerca di discolparsi dalle accuse che le hanno infangato la figura. Attraverso le parole di vari autori, cerchiamo di far riflettere sul perché le donne ancora oggi non abbiano gli stessi diritti degli uomini”, afferma Luca Michienzi. Il tema principale dello spettacolo è la condizione delle donne nella società antica e moderna. La figura di Medea viene utilizzata per sollevare questioni sulla giustizia, l'alienazione e la passione amorosa.
La rappresentazione ha coinvolto il pubblico numeroso presente in sala, dimostrando ancora una volta come il teatro possa essere uno strumento potente per esprimere le sfumature dell'essere umano. I ragazzi del
Liceo Classico Galluppi hanno dimostrato grande talento e capacità nell'interpretare i ruoli complessi e avvincenti, rendendo il mito di Medea ancora più rilevante e attuale.
"Inganna: Le ragioni di Medea" ha offerto al pubblico una rara opportunità di riflessione sulla condizione delle donne, sulle ingiustizie che ancora persistono nella società e sul potere dell'arte teatrale.
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