Il Movimento forense crotonese e il Corecom insieme contro il cyber bullismo

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Rocca e Santacroce
  10 novembre 2019 09:04

L’avv. Salvatore Rocca, Presidente del Movimento Forense Crotone e il Corecom Calabria, lanciano una campagna d’informazione e prevenzione in diversicomuni del crotonese, di sensibilizzazione della problematica del Cyberbullismo e delle Fake news, già il 4 ottobre alla presenza del vertice Nazionale del Movimento Forense insieme al segretario CorecomCalabria, l’Avv. Frank Mario Santacroce, si è discusso in un Convegno della particolarità della materia di tutela al minore all’interno della nuova società virtuale, successivamente è stato avviato negli istituti comprensivi di Santa Severina e Rocca di Neto un progetto di prevenzione all’interno delle varie classi di questi istituti con 80 ore complessive suddivisi tra ben 20 avvocati esperti della materia del web.

 

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Gli Avv.ti Rocca e Santacroce, annunciano altre iniziative sempre nel crotonese con una serie di Eventi formativi per affrontare e discutere della problematica, già programmato Convegno per il 15.11.2019 presso la sede della sala congressi dell'Istituto Universitario di Studi Europei di Crotone alle ore 16:00 in via Ada Negri n. 15 Crotonecon la partecipazione come relatori del Segretario CorecomCalabria Avv. Santacroceche in un confronto affronterà insieme a tutti i relatori gli Avv.ti Calzona, Arcuri, Paladini, alla Coordinatrice dei Giovani del Movimento Forense Crotone la collega Maria Giovanna Liotti e al Dott. Antonio Spanò Psicologo e Psicoterapeuta, in una tavola rotonda davanti ad un pubblico di giovani studenti universitari, verrà affrontata tutta la problematica riguardante il Cyberbullismo e il fenomeno social con le misure di contrasto introdotte dalla legge n. 71 del 2017 con la creazione della piattaforma E.L.I.S.A., particolare riguardo verrà riservato agli aspetti legali e psicologici del fenomeno. 

Sottolineano, gli Avvocati Rocca e Santacroce,autori delle iniziative che si vuole sensibilizzazione i giovani, nativi in epoca digitale, per la difesa e promozione dei diritti umani online, con lo scopo di dar vita ad una “campagna di educazione social per un uso consapevole del web”.

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Le iniziative si ripropongono di fornire ai giovani gli strumenti utili a riconoscere un discorso d’odio online. Divenuti consapevoli saranno gli stessi giovani, attraverso un monitoraggio partecipativo della rete, a individuare e denunciare i contenuti dei siti che diffondono messaggi violenti e discriminatori. Questo, l’obiettivo della campagna. I giovani potranno segnalare i contenuti che, a loro parere, violano i diritti umani di una categoria di persone o di un individuo e, quindi, dibatterne collettivamente.

 

Riferiscono gli Avvocati Rocca e Santacroce, su alcune statistiche fornite da alcuni istituti di ricercache il 93% dei giovani che vivono in Europa con un’età compresa tra i 16 e i 24 anni naviga online regolarmente, rispetto al 70% della popolazione totale europea.  In Italia, un bambino su quattro è stato vittima di cyberbullismo, mentre, secondo altre ricerche “I ragazzi e il cyber bullismo” i social network sono la modalità d’attacco preferita dal cyber bullo (61%), che di solito colpisce la vittima attraverso la diffusione di foto e immagini denigratorie (59%) o tramite la creazione di gruppi “contro” (57%). Inoltre, i 2/3 dei minori italiani riconoscono nel cyber bullismo la principale minaccia alla loro vita quotidiana, il più pericoloso. Nei criteri di elezione della vittima la “diversità”, nelle sue varie declinazioni.  

 

La prima causa è l’aspetto estetico (67%, con picchi del 77% tra le femmine dai 12 ai 14 anni), seguito dalla timidezza (67%, che sale al 71% sempre per le ragazze preadolescenti), il supposto orientamento sessuale (56% che arriva al 62 per i preadolescenti maschi), l’essere straniero (43%), l’abbigliamento non convenzionale (48%) e la disabilità ( 31%, che aumenta al 36% tra le femmine dai 12 ai 14).  Di minore importanza sono invece considerati l’orientamento politico o religioso, causa di atti di bullismo rispettivamente per il 22 e il 20% dei ragazzi. Nei criteri di elezione della vittima la “diversità”, nelle sue varie declinazioni.  La prima causa è l’aspetto estetico (67%, con picchi del 77% tra le femmine dai 12 ai 14 anni), seguito dalla timidezza (67%, che sale al 71% sempre per le ragazze preadolescenti), il supposto orientamento sessuale (56% che arriva al 62 per i preadolescenti maschi), l’essere straniero (43%), l’abbigliamento non convenzionale (48%) e la disabilità ( 31%, che aumenta al 36% tra le femmine dai 12 ai 14).  Di minore importanza sono invece considerati l’orientamento politico o religioso, causa di atti di bullismo rispettivamente per il 22 e il 20% dei ragazzi.

 

Sono stati già programmati altre iniziative con convegni nei vari comuni del crotonese tra cui Roccabernarda, Ciro Marina, Rocca di Neto ed anche uno nel comune di Botricello.

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