La sanità calabrese, se la politica regionale saprà dare prova della sua preparazione- che ci auguriamo abbia- potrà fare un bel salto in avanti per un assestamento delle strutture necessarie. Potenziando quelle che già esistono sul territorio e realizzando quelle che sono previste dal PNRR. Una opportunità da sfruttare nell’interesse delle comunità evitando i giochi di prestigio per tornaconti personali e partitici. Breve incipit questo alla dodicesima puntata della inchiesta che La Nuova Calabria sta conducendo avvalendosi di Lino Puzzonia, specialista ematologo di lungo corso e preparazione ma anche politico attento sulla materia sanitaria. Il PNRR prevede l’istituzione delle Case di Comunità. Cosa sono, questo e altro nella tappa numero dodici del nostro viaggio.
Case di Comunità e cosa sono, necessita accordo corale
di Lino Puzzonia
“La rete specialistica e diagnostica territoriale dovrebbe essere basata sulla presenza sul territorio regionale di strutture polivalenti, che da qualche parte già esistono in Italia e in misura minimale anche in Calabria, che, in passato io ho chiamato strutture specialistiche distrettuali, che poi da molti sono state chiamate “case della salute” e che, in assonanza con quanto previsto dalla mission 6 del PNRR, vengono ora definite Case di comunità.
Sulla necessità della creazione di questa struttura sembra che finalmente si sia tutti d’accordo. Un sostanziale accordo esiste anche sul loro numero, personalmente negli anni passati ne ho proposto una settantina in tutta la regione, il PNRR ne suggerisce dieci o quindici di meno ma non è questo il problema.
Quello su cu, infatti, forse si è d’accordo di meno è cosa debba essere esattamente la casa di comunità.
Io credo, e, anche qui lo ripeto, si tratta di idee e di proposte e non di un piano operativo, di poter individuare due livelli di operatività che, in analogia agli ospedali, potremmo definire HUB (una struttura più complessa) e altre SPOKE (relativamente meno complesse).
Tutte queste strutture dovrebbero comprendere:
Postazione del 118 medicalizzata h24 7/7
Continuità assistenziale con almeno due medici h24 7/7
Punto prelievi 6/7
Imaging di base (Radiologia tradizionale, ecografia) 6/7
Cardiologia strumentale di base 6/7
Condivisione della presa in carico della cronicità con le cure primarie
Coordinamento dell’assistenza domiciliare
Presenza specialistica a rotazione con numero degli accessi e loro durata in relazione alla particolare epidemiologia del territorio
Le strutture più complesse (HUB) dovrebbero essere dotate anche di:
Imaging avanzato (TAC e in qualche caso RMN)
Diagnostica cardiovascolare più avanzata
Endoscopia digestiva
Dialisi
È evidente che tale sistema deve essere completamente informatizzato e in rete con tutte le AFT e UCCP di cui abbiamo parlato nelle scorse puntate.
Strutturalmente questo sistema dovrebbe essere basato sul riutilizzo delle tante strutture esistenti in tutte la regione a partire dai 30 ospedali da riconvertire che potrebbero rappresentare l’asse portante del sistema e tante altre strutture non difficilmente identificabili (ex sezioni territoriali dell’INAM per esempio).
Un problema più complesso potrebbe essere quello dell’Imaging che potrebbe essere in parte risolto dall’accreditamento di tante strutture private già esistenti (e magari già accreditate) o in fieri anche incentivando l’imprenditoria sanitaria privata che avrebbe tutto l’interesse ad essere inclusa in una organizzazione come quella che sto cercando di descrivere. Queste strutture naturalmente dovrebbero essere perfettamente in rete con il sistema come quelle pubbliche anche se non ubicate all’interno della casa di Comunità ma solo nell’ambito territoriale.
La struttura geografica
Nel tentativo di far capire alla gente comune come si configurerebbe geograficamente questo sistema azzardo un possibile schema intanto per la zona centrale della Calabria che conosco meglio ma che è facilmente immaginabile anche per la zona Nord e per quella Sud
PROVINCIA DI CATANZARO
HUB di Catanzaro centro
Spoke di Catanzaro Lido
Spoke di Catanzaro Nord Ovest
Spoke di Taverna
Spoke di Tiriolo
HUB si Soverato
Spoke di Chiaravalle centrale
Spoke di Guardavalle
Spoke di Girifalco/Borgia
HUB di Botricello
Spoke di Sersale
HUB di Lamezia Terme Nicastro
Spoke di Lamezia Terme Sambiase
Spoke di Maida
Spoke di Falerna
Spoke di Soveria Mannelli
PROVINCIA DI VIBO VALENTIA
HUB di Vibo valentia
Spoke di Melito
Spoke di Tropea
Spoke di Soriano
Spoke di Serra S.Bruno
PROVINCIA DI CROTONE
HUB di Crotone
Spoke di Crotone 2
Spoke di Mesoraca
Spoke di Cirò Marina
Spoke di Cutro
Spoke di Cotronei
Una offerta sanitaria primaria, diagnostica, specialistica con assicurazione dell’urgenza e di eventuale trasporto dell’emergenza costituirebbe effettivamente un filtro verso gli ospedali la cui rete potrebbe essere assolutamente snellita e ridotta a undici ospedali grandi e qualificati in grado di contrastare la mobilità sanitaria.”
Lino Puzzonia
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