di CLAUDIA FISCILETTI
Luciana Frassati Gawronska è stata una donna vivace, curiosa, indomita, una delle protagoniste sconosciute della storia del Novecento. A raccontare la sua vita è stata la giornalista Marina Valensise, con un libro dal titolo “La temeraria, un romanzo del Novecento” presentato questo pomeriggio nella sede del Circolo di Catanzaro 1871.
L’incontro, è stato voluto fortemente sia da Paola Gualtieri, Presidente del Circolo di Catanzaro 1871, sia da Marisa Fagà, Presidente dell’associazione ANDE (Associazione Nazionale Donne Elettrici), per la figura determinata e dedita al prossimo che emerge dal racconto incentrato sulla Frassati, una donna vissuta in un periodo che sembra molto lontano dal nostro ma che in realtà è attuale.
La presentazione, moderata dalla giornalista Donatella Soluri, ha visto i saluti iniziali delle due Presidenti e, a seguire, l’intervento della professoressa Maria Giovanna Carbone Fonte, che ha illustrato l’opera complimentandosi con l’autrice per l’abilità che ha avuto nel sintetizzare la storia di una donna che ha ricoperto tutto il Novecento (Luciana Frassati è nata nel 1902 e deceduta nel 2007). “La temeraria” non è solo una biografia, infatti, ma offre anche uno spaccato della storia italiana ed europea del Novecento, attraverso gli occhi della Frassati.
Alcuni degli snodi fondamentali del libro, come la descrizione fisica e caratteriale di Luciana, il suo affetto per il fratello Pier Giorgio e le sue udienze con Benito Mussolini, sono stati letti, durante l’incontro, dall’attore Mario Sei che con la sua abilità è riuscito a far immedesimare meglio il pubblico fra le righe dell’opera.
A concludere è stata la stessa autrice, Marina Valensise, che racconta di Luciana Frassati come se fosse una vecchia amica. La sua “irresistibile impresa” di ricerca nella stesura del libro è iniziata proprio da una richiesta del figlio della Frassati di scrivere una biografia su sua madre. Un lavoro certosino, quello di sintetizzare 105 anni di vita di una donna che ha viaggiato in lungo e in largo, ha rischiato di finire nelle mani della Gestapo, è divenuta amica di Toscanini e ha vissuto in molte parti del mondo come Varsavia e Roma, ed incastrare il tutto con gli eventi storici di cui la Frassati è stata testimone.
Trama:
Protagonista e musa del Novecento, testimone d’eccezione del suo fermento culturale come delle sue tragedie, antinazista e cattolica, con la sua lunga vita Luciana Frassati Gawronska rimane una figura emblematica del secolo scorso. Figlia di Alfredo, fondatore della «Stampa» e ambasciatore a Berlino durante l’ultimo governo Giolitti, sorella del beato Pier Giorgio, morto prematuramente in odore di santità, Luciana nasce all’inizio del secolo scorso nella villa della famiglia materna, a Pollone, in Piemonte. Donna affascinante e curiosa, dopo aver sposato un diplomatico polacco di stanza all’Aja, diventa amica di Franz Werfel, Alma Mahler, Wilhelm Furtwängler e Arturo Toscanini. Allo scoppio della seconda guerra mondiale è a Varsavia, dove, dopo varie udienze con Mussolini, si imbarcherà in una serie di viaggi avventurosi tra Italia e Polonia per mettere in salvo beni, opere d’arte e soprattutto la vita di tanti amici, parenti e semplici cittadini, stretti nella morsa della duplice dittatura nazista e bolscevica. Scampata per un pelo all’arresto da parte della Gestapo, approderà a Roma con i figli nella casa di Piazza Leonina, che diverrà punto di snodo della cultura del dopoguerra. Da qui inizierà a mobilitarsi per il riesame della causa di beatificazione di Pier Giorgio, che si concluderà felicemente grazie al papa polacco nel 1990. In questo ritratto d’autore Marina Valensise ci restituisce un ricco affresco biografico che ne ripercorre le vicende familiari e le avventure personali, offrendo un’occasione unica per rivivere il Novecento attraverso la storia di una donna capace di scelte ardite, di grande indipendenza di pensiero, incarnando un secolo irripetibile con le sue luci e le sue ombre, le sue passioni e i suoi conflitti.
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