Il Nutri-Score accenderà il rosso al Made in Italy?

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Nutri score
  23 novembre 2022 21:20

di GIANPIERO TAVERNITI

La direzione che si palesa in Europa chiaramente indirizzata dalla politica  è diretta verso l'omogeneità del ''Nutri Score''. E' tornata attualissima la discussione, questa misura potrebbe crearci delle serie secche di crisi, verso l'export dei prodotti italiani all'estero. Il ''Nutri-Score'', è una caratterizzazione volontaria degli alimenti da parte dei produttori che indica l’equilibrio della composizione di un prodotto su una scala da A ad E che consente di confrontare rapidamente alimenti simili.

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Il marchio Nutri Score, è stato sviluppato in Francia, dove è utilizzato sui prodotti dal 2017 e nel settembre 2019 l’USAV (Ufficio Federale della Sicurezza Alimentare e Veterinaria) anche in Svizzera sostiene questa caratterizzazione , mentre in altri paesi le autorità ne raccomandano l'utilizzo, come esempio Belgio, Germania, Paesi Bassi e Spagna. Senza dubbio, è la questione che ogni azienda alimentare o agricola , dovrà dichiarare la bontà dei suoi prodotti, i contenuti e gli ingredienti che possono far bene alla salute del consumatore o possano essere non consigliate , non perchè siano nocive, non commestibili o diversamente salutari.

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Il disco verde sul consumo, includerebbe il contenuto di frutta, verdura , legumi, noci, alcuni oli, fibre alimentari e proteine, mentre il disco rosso , si "accenderebbe" quando gli alimenti hanno percentuali alte di zucchero, sale , acidi grassi e saturi. Considerando le varie biodiversità in Italia , le miriade di tipicità regionali, questa sorta di "bollino di riconoscimento" porta malumore , perchè troppo "terroristico" verso il consumatore, logicamente quest'ultimo ha il diritto di essere informato sul prodotto , in maniera precisa , ma è anche vero che non debba neanche essere" minacciato" nel non comprarlo , se magari vede sullo stesso il colore rosso del Nutri Score che inibisce al consumo- Un ' esempio è doveroso, se il nutre score , mette a confronto prodotti similari, come potremo confrontare per esempio la salsiccia calabrese , con quella francese o il vino calabrese con quello tedesco o portoghese, considerando anche le diverse condizioni climatiche e i terreni differenti delle coltivazioni , al pari si potrebbe parlare del pecorino crotonese confrontato ad altri formaggi europei o i prodotti derivati dalle farine autoctone di Calabria con quelle di altri zone d'Europa.

Non vorremmo paragonare la nduja di Spilinga , magari con un 'altra prodotta e copiata con ricette diverse e sol perchè magari contiene qualche milligrammo in meno di peperoncino o di sale, da quella vera , magari quest'ultima potrebbe essere classificata tendente al rosso , quindi sconsigliata al consumatore. La discussione che verrà prodotta in Europa, nei giorni che avverranno, dovrà caratterizzare non solo la qualità dei prodotti non dannosi per la salute dei consumatori, ma dovrà anche tutelare le varie economie e tipicità italiane, visto che il settore eno-gastronomico e alimentare , in questa penisola ha un marchio importante che nel mondo tutti conoscono , temono per qualità e per esclusività che da anni si cerca di copiare in maniera impropria e incontrollata.

Quindi se i nostri prodotti visto le loro proprietà proteiche e nutrizionali, potranno essere magari leggermente più" corposi", non significa che siano prodotti da bollare rossi, ma solo prodotti da tutelare, considerando il fatto che già per i loro controlli interni e riconoscimenti IGP DOC DOP DOGC ecc. ecc. sono sinonimo di qualità e salubrità- I prodotti italiani rappresentano quel 22% delle eccellenze europee , con 283 DOP e IGP sui 1315 europei con un netto predominio sui vini con il 30% con i 523 italiani sui 1579 europei , queste eccellenze che NUTRI SCORE avranno? IL "Made in Italy" potrebbe essere un volano importante per la nostra economia, se lo si vuole colpire, penso che sia più onesto prima di tutto cominciare a togliere dal mercato tutte le insicure imitazioni che di italiano non hanno proprio nulla e vengono mantenute sui mercati in maniera falsa , visto che vengono prodotti in tutte le parti del mondo tranne che in Italia.

Perché, non si pensa alla proposta che ormai da circa due anni viene spinta dall'Italia, alternativa al Nutri Score , con il NutrInform Battery? Quest'ultima pare sia stata bocciata dagli scienziati europei, perchè confusionaria, stessa proposta che possa solo specificare il peso dell'alimento sulla dieta del consumatore , mettendo chiaramente in evidenza le  percentuali di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale apportati dalle singole porzioni rispetto alle quantità giornaliere raccomandate.  Entro fine 2022 , il Nutri Score , probabilmente verrà applicato in tutti paesi europei, considerando che JRC (Centro comune di ricerca della Commissione UE) ha ufficialmente bocciato altre proposte, speriamo solo che mamma Europa possa essere la chioccia di tutti i pulcini stato , in egual misura, perché se la UE ,ha la pretesa d'introdurre questo Nutri Score , dovrà avere il dovere di vietare ogni contraffazione dei prodotti del "made in Italy" , avviando controlli e applicando sanzioni severe , verso chi li emula e li commercia in tutto il globo, indebolendo e danneggiando l'economia di una nazione che si basa su questo settore. Meditare sul nostro futuro , sarà fondamentale e importante perchè se passivamente si rimarrà inermi, in questa Europa con il passar del tempo, inevitabilmente per uniformare linee economiche ,verranno cancellate le nostre identità e le nostre tipicità regionali e nazionali.

 

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