Il Papa, all'Angelus, ha ricordato le due donne laiche che vengono beatificate oggi a Catanzaro: Mariantonia Samà e Gaetana Tolomeo. "Abbracciarono la croce della loro infermità trasformando il dolore in una lode al Signore", ha sottolineato il Papa.
E' dunque un giorno di festa per l'arcidiocesi di Catanzaro-Squillace per la beatificazione delle due donne nella Basilica dell'Immacolata di Catanzaro; la celebrazione presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle cause dei santi. Le due beate sono "le prime in assoluto nella storia millenaria della arcidiocesi" sottolinea ad Avvenire il vice postulatore, padre Pasquale Pitari, religioso cappuccino. Due donne che nella loro vita hanno molto sofferto e hanno dedicato la loro sofferenza alla salvezza delle anime. Con il cardinale Semeraro concelebra anche l'arcivescovo di Crotone-Santa Severina e amministratore apostolico di Catanzaro-Squillace, mons. Angelo Raffaele Panzetta. Colpita da ragazza da una grave malattia, Mariantonia Samà rimase paralizzata, per 60 anni. Il parroco di Sant'Andrea Jonio (Catanzaro) - dove è nata il 2 marzo 1875 e morta il 27 maggio 1953 - scrisse, sull'atto di morte, "morta in concetto di santità". Orfana di padre sin da piccolissima, visse una vita disagiata anche economicamente. A 22 anni fu colpita da una malattia artrosica, che la costrinse a rimanere a letto. Nel 1915 pronunciò privatamente i voti religiosi e divenne per tutti la "monachella di San Bruno". La sua casa fu luogo di riferimento spirituale per gli abitanti del paese. E' originaria di Catanzaro l'altra beata, Gaetana "Nuccia" Tolomeo, nata il 19 aprile del 1936. Sin dalla nascita ebbe difficoltà motorie a causa di un male allora sconosciuto. Nuccia iniziò un percorso di fede che durò tutta la vita. Negli ultimi tre anni della vita, collaborò con Radio Maria, attraverso due trasmissioni; tante le persone che le telefonavano o le scrivevano da tutta Italia. Una folta corrispondenza la tenne con i detenuti fino alla morte, il 24 gennaio 1997. Le 122 parrocchie dell'arcidiocesi di Catanzaro-Squillace in questi giorni hanno ricevuto due teche con le reliquie delle nuove beate e due piccole teche per essere utilizzate nelle visite ai malati. A portare alla beatificazione Mariantonia Samà è stata la guarigione prodigiosa di Maria Vittoria Codispoti, originaria di San'Andrea Ionio (Catanzaro) e residente a Genova, da una grave forma degenerativa di artrosi alle ginocchia. Per Nuccia Tolomeo, Il miracolo che l'ha portata alla beatificazione riguarda Ida Carella, di Crotone, che ha portato avanti una gravidanza extrauterina il cui esito, secondo i medici, sarebbe stato infausto. Il giorno fissato per la memoria liturgica per la Tolomeo è il 19 aprile, giorno della nascita, mentre per Mariantonia Samà è il 27 maggio, giorno della morte.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736