Il parroco di Cropani Marina contro chi attenta alla "famiglia tradizionale": è rivolta sui social

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Al centro della querelle la discutibile lettera su “La famiglia tradizionale” firmata dal parroco e dal comitato festa: "E' mio obbligo ricordare a voi tutti, cari fratelli, che il divorzio, le convivenze, le unioni civili, le unioni tra persone dello stesso sesso e ogni altra forma di unione illegittima sono un grave attentato all’istituzione della famiglia, fondata sul matrimonio"

  20 maggio 2023 18:57

di FRANCESCA FROIO

Non le mandano a dire, in queste ore, i numerosissimi cittadini cropanesi che, residenti nella marina di Cropani, a pochi giorni di distanza dalla storica festa dedicata al santo Patrono, si sono visti recapitare  in queste ore una discutibile lettera firmata dal parroco e dal comitato festa.

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 Al centro, oltre alla richiesta di contributi, un pensiero su quella che, stando a quanto riportato, sembrerebbe essere, a loro dire,  la crisi della famiglia tradizionale.

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“La famiglia tradizionale- si legge chiaramente nel testo- costituita da un uomo e una donna che, davanti all’altare del Signore, celebrano il sacramento del matrimonio, nella nostra moderna e sviluppata società, è in via d’estinzione. Non più tardi di qualche anno fa il cristiano considerava il matrimonio come uno dei pilastri essenziali per la edificazione di una vita pienamente realizzata e felice. I numeri ci dicono- riporta la lettera indirizzata alla comunità -  che negli ultimi decenni i matrimoni religiosi cono clamorosamente diminuiti e le rare famiglie, che nascono sotto la benedizione di Dio, si dimostrano sempre più fragili, confuse, smarrite, del tutto impreparate a curare la crescita umana e spirituale di genitori e figli.  Come pastore di questa comunità – rimarca il Parroco- è mio obbligo ricordare a voi tutti, cari fratelli, che il divorzio, le convivenze, le unioni civili, le unioni tra persone dello stesso sesso, e ogni altra forma di unione illegittima sono un grave attentato all’istituzione della famiglia, fondata sul matrimonio. Per riportare la famiglia al centro della vita ecclesiale e sociale è necessario avviare una rinnovata e costante opera di formazione evangelica: intensificare la preghiera personale e comunitaria, partecipare con gioia alla S. messa domenicale,  accogliere con grande fede sacramenti”.

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Parole che hanno suscitato all’interno della comunità una serie di reazioni a catena che, alternandosi tra incredulità, delusione, amarezza e rabbia, hanno provocato l’esplosione e la condivisione di commenti e pensieri non solo nelle case e  nella piazza, ma anche e soprattutto sui social.

"Il grave attentato all'istituzione della famiglia è proprio questa lettera”, “Credo da cattolica praticante, che purtroppo queste discriminazioni siano opere dell'uomo, e non di Dio, il Signore ci ama tutti! A prescindere da chi amiamo, e poi lamentano il fatto che le persone si allontanano dalla chiesa e da Dio! Che controsenso all'amore,alla carità, alla fratellanza. I parroci hanno il dovere di tranquillizzare le persone e i fedeli, non di farle cadere nel baratro se qualcuno è un po' più fragile e timorato”, ed ancora  “Ma questo le ascolta le parole del Papa”, “ Il medioevo (culturale e morale). Cropani (CZ), Italia, Europa anno 2023”.

Questi sono solo alcuni dei commenti riportabili, espressi da diversi cittadini che si sono sentiti feriti come fedeli, come persone e come famiglie.

Se è vero che il rapporto con il Parroco attuale e parte della comunità aveva già presentato delle crepe qualche anno fa, a causa della sua poca elasticità inerente alle assenze concesse durante il percorso di catechesi che avrebbe dovuto condurre i ragazzi ai sacramenti, il tutto denunciato anche a mezzo stampa, questa volta si parla, invece, di veri e propri cedimenti.

I numerosi e visibili banchi vuoti la domenica e i pensieri pubblici espressi dopo questa caduta di stile, non possono che confermarlo, mettendo in risalto il fatto che, come si  legge in uno dei commenti sui social, “Bisognerebbe più che istigare contro le diverse forme di essere famiglia, fermarsi a riflettere su quello che dovrebbe essere l’unico e solo modo di accogliere i  fedeli: il rispetto dell’altro, che sia convivente, divorziato o gay ”.

Se l'obiettivo era l'invito alla riflessione, allora questo può ad ogni modo considerarsi centrato.

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