di GABRIELE RUBINO
Per il sindaco Fiorita sarebbe "dovuto cambiare poco e niente". Lui stesso lo professava fino a poche settimane fa, nonostante l'annuncio del secondo tagliando in due anni poco prima delle elezioni Europee di giugno. Invece, è finita che ha azzerato la sua Giunta. Come si è arrivati dal 'poco e niente' al 'tutto', salvo possibili conferme di assessori uscenti?
Tutto ha inizio quando Antonello Talerico da commissario regionale di 'Noi Moderati', partito residuale di centrodestra guidato da Maurizio Lupi, ha formalmente aderito a Forza Italia. Uno smacco per chi, come molti del centrosinistra e anche quelli di Cambiavento (movimento del sindaco Fiorita) sono politicamente cresciuti nell'era dell'anti-berlusconismo. Come accettare un pesante alleato che ha la tessera del partito fondato da chi si è avuto sempre la convinzione della superiorità etica? Presto detto. Fiorita ha annunciato una verifica per trovare una nuova quadra. Nelle sue intenzioni doveva cambiare pochissimo. Al massimo la staffetta fra Raffaele Scalise (titolare dei lavori pubblici) e Pasquale Squillace (capo di gabinetto). Un modo per dire al cerchio magico faccio qualcosa, ma è più importante amministrare il Capoluogo di Regione. E, invece, la situazione è sfuggita di mano ed è deragliata.
Dopo un esordio di estate oggettivamente positivo, l'Amministrazione comunale ha avuto dei passi falsi. La perdurante crisi idrica (al cittadino medio non importa se Sorical, ufficio Acquedotti o altro darà sempre la responsabilità al sindaco di turno), l'improvvisa presa di postura di Donatella Monteverdi (la fedelissima pronta a dimettersi, seguita a ruota da Marinella Giordano) . La topica sul bando rifiuti. Una pratica seguita e difesa dalla coalizione Talerico che ha letteralmente rovinato l'estate a Palazzo De Nobili e i cui effetti negativi si riverbereranno prossimante. E, infine, la perseveranza del Pd nel richiedere un riequilibrio a sinistra, su indicazione e copertura romana di Jasmine Cristallo, da tempo in rotta col sindaco Fiorita. Un mix micidiale che ha indotto poche ore fa il sindaco Fiorita ad abbandonare la prediletta linea del compromesso prediligendo quella dello strappo brutale.
Che qualcosa si fosse rotto nell'asse Fiorita-Talerico forse lo si era capito da tempo. D'altro canto è assolutamente inusuale la convocazione dell'interpartitica di centrosinistra con oggetto il "tagliando" in assenza del principale alleato (seppur di centrodestra) al Comune. E' stata la conferma implicita che una maggioranza a compartimenti stagni, come lo è stata in questi primi due anni, non poteva continuare a funzionare.
Per i cittadini sono e restano movimenti di palazzo, in cui Fiorita ne uscirà sicuramente rafforzato. E restando in questo perimetro, chi cambia dà il via a un rimpasto di Giunta dopo appena un anno e l'anno successivo addirittura azzera l'esecutivo municipale 'ammette' che più di qualche cosa non ha funzionato. Ora è il tempo di cambiare registro, in salita e con un'opinione pubblica non favorevole come nel recente passato, per dimostrare che il cambiamento è possibile.
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