Il pcto la biga alata si conclude con un laboratorio presso l’ipm di Catanzaro

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  18 giugno 2025 09:33

“Vi vorremmo ringraziare perché ci avete regalato una bellissima esperienza. Ci avete permesso di conoscervi attraverso le parole e le vostre emozioni. CI avete arricchito di tante piccole cose che allo stesso tempo sono molto importanti. I vostri insegnamenti sono stati preziosi e ci auguriamo di avervi lasciato anche noi qualcosa”.

Con questo messaggio, semplice e sentito, Emma Valentina Michela Rosalba Miriam e Alma, della classe 3E del liceo classico, si sono congedate dai ragazzi dell’ipm di Catanzaro che hanno partecipato al laboratorio di lettura e dialogo proposto da Amica Sofia nell’ambito del pcto “La biga alata”. Un percorso nato grazie alla grande sensibilità dimostrata dalle educatrici e dal direttore dell’istituto, Francesco Pellegrino, che ha accolto subito con piacere la proposta e ha in tutti i modi facilitato e reso possibile lo svolgimento degli incontri. Tutto nasce però, dall’interesse e dal coinvolgimento autentico delle ragazze, che hanno voluto accogliere la sfida e affrontare questa esperienza, decisamente nuova per loro. Passare dalle puntate di “Mare fuori” ai cancelli pesanti di una struttura carceraria laddove tutto rimane per due ore sospeso alle nostre spalle, a partire dagli smartphone, non è stato infatti semplicemente un gioco o una curiosità, ed è solo grazie alla certezza di poter contare sulla loro affidabilità, che un percorso così delicato è stato avviato e condotto dal loro prof. di filosofia Massimo Iiritano.

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Le letture proposte, a partire da autori Erri De Luca, per confrontarsi poi con le curiosità e gli interessi di ognuno, ci hanno visto insieme “in circolo”, ad ascoltare e riflettere, tentando di comunicare attraverso le pagine e le parole ciò che resta del vissuto di ognuno. Momenti in cui ci siamo sentiti tutti semplicemente vicini e amici, nonostante le storie e le sofferenze, più o meno taciute, che ognuno porta comunque dentro di sé. Un tentativo, particolarmente complesso, di portare anche in contesti difficili, ma proprio per questo più necessari, quella che è la proposta di filosofia dialogica che da anni il Liceo Galluppi porta avanti insieme ad Amica Sofia, soprattutto nelle scuole primarie e secondarie di primo grado. Un “piccitio”, così come lo hanno simpaticamente definito i più piccoli della seconda primaria, che si è incrociato anche quest’anno con gli incontri del progetto Gutenberg e che ha dato vita ad una serie di iniziative di ampio respiro, come il cineforum di inizio anno dedicato Massimo Troisi, di cui si parla anche nel numero appena uscito della rivista Amica Sofia Magazine. Un’occasione importante per i nostri ragazzi, che mostrano di anno in anno di apprezzarla sempre di più.

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“Abbiamo bisogno di una scuola che educa! Che non si limiti a fornire nozioni e contenuti, ma che dia ai giovani gli strumenti per affrontare il grande salto d’epoca, le straordinarie trasformazioni antropologiche nelle quali vivono”. Così ha tuonato Massimo Cacciari qualche sera fa in una straordinaria lezione di “educazione civica” che andrebbe posta a principio di qualsiasi “formazione”. Solo una scuola che educa, che si fa “esperienza”, può forse salvare questa generazione smarrita e fragile da un naufragio al quale altrimenti ci troviamo costretti ogni volta ad assistere impotenti.

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