Il PD calabrese e la Bonifica di Crotone, Talerico: "Resurrezioni elettorali e amnesie strategiche. Il caso Irto, Stumpo e Barberio"
Antonello Talerico
24 luglio 2025 15:42
"Ogni tanto, con la puntualità di un orologio svizzero e la credibilità di una recita scolastica, il Partito Democratico calabrese si ridesta dal suo proverbiale torpore. Succede sempre allo stesso modo: c’è odore di urne, si alzano le antenne. E, come per magia, i sonnolenti interpreti della politica regionale si affacciano sulla scena pubblica, fingendo interesse, brandendo parole d’ordine tardive, riciclando dossier che per anni avevano lasciato a impolverare nei cassetti.
L’ultima comparsata la firma il senatore Nicola Irto, segretario regionale del PD, che ha pensato bene di convocare una conferenza stampa per parlare – con toni da paladino civico – della Bonifica di Crotone. Una mossa che gronda opportunismo da ogni riga del comunicato. Ma tant’è, anche l’attore più mediocre può sperare in un applauso se il pubblico è distratto.
È bene ricordare a chi ha la memoria corta – o la coscienza selettiva – che il procedimento tecnico-amministrativo per la bonifica del SIN di Crotone è concluso dal 2019, con il PAUR approvato il 24 ottobre e formalizzato dal Ministero dell’Ambiente il 3 marzo 2020. Da allora, il senatore Irto – prima presidente del Consiglio Regionale, poi capogruppo del PD in consiglio regionale, poi senatore della Repubblica, oggi segretario regionale del PD e componente della Commissione Ecomafie – non ha mai sentito il bisogno, né il dovere, di intervenire o di occuparsene". Così Antonello Talerico, consigliere regionale.
"Addirittura lo smemorato Irto (in collegamento da remoto, come sempre) anche allorquando in Commissione Ecomafie il Presidente Morrone ebbe a chiedere chi fosse stato l'autore del PAUR calabrese, il segretario regionale del PD, affetto da mutismo a correnti alterne, non ebbe neanche la correttezza di rispondere che era Mario Oliverio. Niente. Mai una gioia.
Nel frattempo, Nicola Stumpo – vent’anni in Parlamento con domicilio politico a Crotone – ha mantenuto lo stesso rigoroso silenzio. Mai una interrogazione, mai una presa di posizione, mai un accenno alla bonifica. Probabilmente ha confuso il ruolo di parlamentare con quello di spettatore non pagante.
Poi abbiamo i camaleonti crotonesi del PD.
Leo Barberio, segretario provinciale del PD di Crotone, ha dato il meglio di sé. Prima liquidava la questione come regionale, minimizzando l’assenza di Stumpo e del partito romano. Ora, all’improvviso, annuncia un viaggio nella Capitale per “portare il dossier” sul tavolo nazionale. Un’ammissione implicita che, dal 2020 a oggi, il PD ha ignorato la bonifica e la Città di Crotone.
on meno sorprendente è l’oblio di Antonio Decaro, europarlamentare PD e presidente della Commissione Ambiente. Nessun atto, nessuna dichiarazione, nessuna traccia di interesse verso uno dei siti più inquinati d’Europa. Perché? Perché il PD calabrese e locale non chiede ai propri parlamentari di occuparsi di Crotone !
Ieri il capolavoro.
Irto chiede un “decreto speciale per Crotone”, come se l’inquadramento normativo e ambientale del sito non fosse già cristallino da anni. Forse nessuno gli ha spiegato – o ha fatto finta di non sapere – che Crotone è SIN dal 2001, già perimetrato, già inserito nei siti di interesse nazionale con D.M. 468/2001 e prima ancora con D.M. 471/1999. E che il decreto che approva il piano operativo e impone ad Eni Rewind di portare i rifiuti fuori dalla Calabria è già in vigore per mano dell'allora Presidente Oliverio, che quelli del PD dimenticano sempre.
Forse – caro senatore Irto – se avesse continuato a tacere, avremmo conservato almeno il dubbio. Ora abbiamo la certezza: Irto non sa cosa è successo a Crotone né prima e né dopo la bonifica !
La prossima volta, prima di chiedere decreti che esistono già, chiedete ad un amico, anzi no “a mio cugino".