"L’intervista al Commissario calabrese della Sanità Cotticelli alla trasmissione Titolo V di Rai Tre, conferma lo stato paludoso in cui si trova la sanità calabrese e indigna tutti i calabresi onesti che quotidianamente, sia come utenti che come operatori hanno a che fare con la Sanità".
Lo scrive Antonio Sirianni, segretario PD Lamezia.
"Indigna, pensando alla prima intervista di Cotticelli che dichiarava: ‘’ dove c’è inefficienza c’è il malaffare’’; doveva aggiungere anche che l’incompetenza alimenta il malaffare. Indigna, pensando a quanti validi professionisti calabresi lasciano questa terra prestando la loro esperienza altrove, o altri che decidono di rimanere e operano con onestà e competenza e che non vengono mai valorizzati, importando questi ‘’campioni’’ solo in nome della legalità. Immagino quante dichiarazioni di soloni ci saranno nelle prossime ore, ma in questa vicenda non ci sono innocenti. E’ colpevole in primis Cotticelli che accetta un incarico del genere sapendo di essere un incompetente; è colpevole chi lo nomina e chi lo riconferma, soprattutto quella forza politica che della competenza ne ha fatto un ‘’cavallo di battaglia’’; è colpevole chi da dieci mesi governa questa regione e che in piena emergenza Covid ha pensato ad attaccare i provvedimenti del governo, come sta facendo nelle ultime ore, convocando in barba allo statuto regionale, un Consiglio Regionale ad hoc per impugnare il decreto sulla ‘zona rossa’".
"E’ altresì colpevole l’opposizione regionale perché non ha fatto fino in fondo il proprio lavoro; è colpevole il Ministero della Salute che non ha vigilato sull’operato del Commissario, ancora più colpevole se risponde al vero che abbia risposto alla richiesta di Cotticelli dopo quattro mesi.
"E’ opportuno che chi debba dare risposte e debba fare delle scelte, le faccia subito senza tentennamenti e mi auguro che questa ‘’squallida’’ vicenda sia da monito per l’immediato futuro, soprattutto per la mia parte politica; questa terra non ha bisogno di Commissari calati dall’alto per porre rimedio agli errori che la stessa politica compie, e soprattutto smettiamola di nominare prefetti, magistrati, generali e questori in pensione senza che abbiano un minimo di competenza ma solo in nome della legalità, valorizziamo quanto di meglio questa terra esprime".
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