Il Partito Democratico di Maida partecipa alla mobilitazione nazionale di questo fine settimana per l’introduzione del salario minimo. Il circolo locale guidato dal segretario Francesco Pileggi sarà attivo con i banchetti di raccolta firme nelle giornate di sabato 7 ottobre a Vena, presso piazza Vittorio Emanuele III dalle ore 10.30 alle 12.30 e Domenica 8 ottobre a Maida, in piazzetta “Maida 1806” (Le Croci) dalle ore 10.30 alle 12.30.
In una nota il circolo sottolinea “Riteniamo fondamentale che un partito di sinistra e riformista moderno faccia la propria parte e si batta per l’istituzione di una paga minima oraria rivolta a tutti i lavoratori, nella convinzione, come spesso ribadito dalla Segretaria nazionale Elly Schlein, che al di sotto dei 9 euro all’ora non si possa più parlare di lavoro, bensì di sfruttamento.
La proposta di legge presentata dal Partito Democratico, insieme agli altri partiti d’opposizione, mira ad abbattere il fenomeno dei cosidetti “Working Poor”, cioè del lavoro povero, parole che non dovrebbero mai stare nella stessa frase. Siamo convinti che il lavoro debba essere lo strumento di emancipazione e riscatto degli individui contro la difficoltà economica e il disagio, e non invece un ricatto al quale sottostare, sottopagati e dunque sfruttati, per evitare di scivolare nella miseria più totale. Questa dimensione del lavoro, che è stata anche ribadita da una recente sentenza della corte costituzionale, convince ulteriormente della necessità di invertire totalmente la rotta rispetto alle politiche di precarizzazione che il governo Meloni continua a promuovere.
Appare doveroso rafforzare le la posizione delle fasce di reddito più deboli del mercato del lavoro, specie in un momento di forte inflazione. In particolare in una realtà come quella meridionale, e calabrese in particolare, dove spesse volte e in diversi settori il lavoro diventa talvolta una merce di scambio elettorale o di controllo sociale da parte di personaggi al limite della legalità e con salari da sfruttamento.
Il Partito Democratico deve trovare la propria ragion d’essere anche e soprattutto nella difesa del lavoro e della dignità dei lavoratori. La proposta del salario minimo deve essere solo l’inizio di una riforma del lavoro più vasta e che comprenda anche un maggior investimento sulla sicurezza e sul rispetto della legalità nei luoghi di lavoro.”
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