Il presidente Cuffaro lamenta uffici chiusi al Comune, ma due ingegneri prendono le distanze: "Un'iniziativa personale"

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Il presidente dell'Ordine degli Ingegneri, Gerlando Cuffaro

Il presidente dell'Ordine degli ingeneri aveva lamentato la chiusura dei settori “Grandi Opere” e nel settore “Gestione del Territorio” durante il lockdown

  28 maggio 2020 10:59

Riceviamo e pubblichiamo la lettera degli ingegneri  Diana Minniti  e Salvatore Tucci al Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Catanzaro, Gerlando Cuffaro 

Su alcune testate giornalistiche quali “la Nuova Calabria” è apparso un articolo dal titolo “Gli ingegneri “bussano” al Comune “chiuso”: Necessario interfacciarsi con i settori Grandi Opere, Gestione del Territorio ed Urbanistica”, in cui l’ing. Gerlando Cuffaro, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Catanzaro, lamenta in maniera evidentemente censoria gravi disfunzionamenti dei settori anzidetti del Comune di Catanzaro, al quale ha rivolto anche la lettera prot. n. 210 del 21 Maggio scorso dello stesso tenore e nella stessa qualità.

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Gli scriventi Ingg. Diana Minniti e Salvatore Tucci intendono manifestare il disappunto e la sorpresa nell’apprendere che il massimo esponente del Consiglio Direttivo di cui fanno parte assume iniziative non condivise con lo stesso e per di più sulla base di presunte segnalazioni degli iscritti non preventivamente verificate ed assolutamente infondate. Infatti, nella loro duplice veste di Consiglieri dell’Ordine e dipendenti comunali evidenziano anche l’offesa ricevuta con l’articolo suddetto, essendo impegnati rispettivamente proprio nel settore “Grandi Opere” e nel settore “Gestione del Territorio”; offesa che si riflette, ovviamente, anche su altri tecnici dipendenti comunali che hanno continuato e continuano a portare avanti l’attività amministrativa senza interruzioni anche nel difficile periodo della pandemia. 

L’iniziativa dell’ing. Cuffaro si ascrive esclusivamente alla sua persona, essendo avvenuta senza averla sottoposta al Consiglio dell’Ordine che, tra l’altro, risulta non convocato da mesi, e se ne ribadisce la natura personale nonostante la funzione della quale si avvale e l’inconsistenza degli addebiti mossi all’Amministrazione comunale, stigmatizzata anche dai suoi vertici, che gli scriventi nella loro duplice qualità, se interpellati, avrebbero potuto evitare; mentre non possono che concludere manifestando il loro assoluto dissenso da Consiglieri dell’Ordine e dipendenti comunali, diffidandolo dall’adozione di altre iniziative arbitrarie dello stesso tenore avvalendosi della carica. 

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