Il presidente della Figc Gravina: "Se il calcio non riparte subito, ci sarà un danno irreparabile"

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Gabriele Gravina, presidente della Figc

In ballo i campionati professionistici di A, B e LegaPro

  27 maggio 2020 21:45

di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA

"Se il calcio non riparte subito, ci sarà un danno irreparabile".

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Sono le parole di Gabriele Gavina, presidente della Figc, ospite del magazine "Riparte l'Italia", intervistato sulla ripartenza della Serie A e i danni nel caso non si dovesse ripartire.

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Occhi puntati sull'incontro in programma domani alle 18 e 30, tra le varie componenti del calcio e il ministro allo Sport, Spadafora. Argomento principale sarà proprio la ripartenza del calcio in tutte le sue modalità, alla luce di un Protocollo sanitario riveduto e corretto e adeguato ai tempi. 

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"Abbiamo già perso 500 milioni di euro - prosegue Gravina -. Occorre difendere 100 mila lavoratori, 1,4 milioni di tesserati, 4,7 miliardi di fatturato. Ripartire vuol dire giocare. Il calcio in Italia rappresenta uno straordinario fattore sociale ed economico, un ineguagliabile generatore di entusiasmo. La sua capillare penetrazione nelle diverse comunità della Penisola lo ha reso, nel corso degli anni, un elemento di coesione e di sviluppo, un moltiplicatore di passione e uno straordinario volano per l'economia, in grado di affascinare la quotidianità di milioni di italiani molto più di altri settori produttivi del Paese".

E aggiunge: "La diffusione del contagio da Covid-19 ha stravolto le nostre vite, ha imposto cambiamenti radicali alle nostre abitudini e messo in discussione le relazioni interpersonali. Ma non ha spezzato il filo d'amore che lega il calcio all'Italia. Lo hanno dimostrato i numeri straordinari e i commenti positivi delle iniziative messe in campo dalla FIGC nel difficile periodo del lockdown, ispirate ad un senso di responsabilità sociale che la Federazione sente proprio, a maggior ragione in un momento così drammatico".

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