di GABRIELE RUBINO
L'ormai ex commissario ad acta della sanità calabrese Saverio Cotticelli si è accorto che il programma operativo Covid doveva farlo lui durante un'intervista alla trasmissione di Rai 3 Titolo V che ha scatenato una bufera senza precedenti. Se l'adempimento previsto nel decreto 'Cura Italia' era passato 'in sordina' e poi il parere dei ministeri gli ha ricordato le sue competenze, non gli sarà sfuggito probabilmente che l'ultimo assegno staccato dalla Regione, e quindi a carico dai contribuenti calabresi, è stato (importo lordo) di 8.937 euro. Cotticelli, ricordiamo è anche ex generale dei carabinieri in pensione.
Qualcosa in più è andata a "Maria" che sempre durante il programma televisivo lo ha rimproverato platealmente per non essersi preparato. Maria è infatti il sub-commissario Crocco che dall'estate dell'anno scorso è il braccio tecnico della struttura: per lei il compenso che risulta dai dati regionali è di 12.379 euro.
Cotticelli proprio in queste ore sta rassegnando le proprie dimissioni (poco chiaro se sarà seguito anche dalla sua vice Crocco). Prima ancora del benservito pubblico di Giuseppe Conte, è stato lo stesso ministro della Salute Roberto Speranza a fargli la classica telefonata del 'non puoi più continuare'. Probabilmente era solo questione di tempo e il caos generatosi dalla tarda serata di ieri ha soltanto anticipato gli eventi.
Il Consiglio dei ministri qualche giorno fa ha licenziato il nuovo Decreto Calabria (LEGGI QUI), che rafforza i poteri del commissario ma lo stesso testo lasciava intendere che l'incarico di Cotticelli aveva una durata limitata, con l'esecutivo giallorosso intenzionato a cambiare profilo. L'ex generale dei carabinieri era stato nominato dal Conte 1 (dunque, governo gialloverde) in quota Movimento Cinque Stelle, partito che - salvo qualche rarissima eccezione- lo aveva già scaricato da tempo. Di certo non si aspettava un congedo così traumatico.
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