di GABRIELE RUBINO
Il Pugliese-Ciaccio “sostituirà” i precari che hanno raggiunto il limite dei 48 mesi assumendo gli idonei delle graduatorie. Come anticipato ieri (LEGGI QUI), invece di un decreto commissariale (Dca) è arrivata una autorizzazione scritta inviata all’azienda. Una comunicazione in cui si richiama l’accordo fra sindacati, il dg del dipartimento Tutela della Salute, Antonio Belcastro, e il commissario, Saverio Cotticelli, sottoscritto lo scorso 7 novembre. I precari che hanno raggiunto la soglia dei 48 mesi (e che saranno “riassorbiti” dalla Mater Domini attraverso lo scorrimento di una graduatoria del 2015) sono in tutto 56: 43 Oss e 13 infermieri. I sostituti lo saranno comunque a tempo determinato, giusto per tre mesi. In una successiva comunicazione della struttura commissariale è stato specificato che la durata del contratto non può superare il 28 febbraio 2020. In attesa, come tutte le altre Asp e aziende ospedaliere calabresi, della definizione del fabbisogno di personale che dovrebbe ultimarsi entro la fine dell’anno e in cui sperano poter essere assunti a tempo indeterminato.
IL PARERE DELL’ARAN: “NON SI POSSONO SUPERARE I 48 MESI”- Nelle scorse ore, proprio a proposito della vicenda dei precari che indubbiamente ha segnato gli ultimi mesi dell’ospedale catanzarese, è arrivato il parere dell’Aran sull’interpretazione del contratto collettivo sulla durata massima dei contratti. La richiesta dell'azienda risaliva a fine agosto. L’Aran, che rappresenta le Pubbliche amministrazioni nell’ambito delle relazioni sindacali, ha sostanzialmente dato ragione alla linea dei vertici del Pugliese-Ciaccio. «Per il personale sanitario la durata massima dei contratti a tempo determinato non potrà essere superiore ai 48 mesi e non sono previste relazioni sindacali in tale materia». Questa è l’interpretazione dell’articolo 57 comma 2 del contratto collettivo del comparto sanità (2016-18) che prevedeva essenzialmente la formula (36+12mesi) nel caso sia necessario «garantire la costante erogazione dei servizi sanitari e il rispetto dei livelli essenziali di assistenza e in conformità alle linee di indirizzo emanate dalle regioni». Inoltre, l’Aran ha aggiunto che per il personale tecnico, amministrativo e professionale, il limite dei 36 mesi, con deroga di un massimo di altri 12 mesi, è attivabile soltanto nei casi specifici previsti dal comma 11 dell’articolo 57 del contratto collettivo. Dunque, un’interpretazione più restrittiva rispetto al personale sanitario.
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