Il ricordo del giovane Riccardo Fabiano riecheggia nella notte di capodanno a Catanzaro

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Emanuele e Francesco sul palco di capodanno a Catanzaro
  01 gennaio 2025 20:33

di FILIPPO COPPOLETTA

Nella notte più lunga dell'anno in cui anche il popolo catanzarese si è ritrovato in piazza per festeggiare l'arrivo del 2025, la stessa città non ha ancora certamente dimenticato i giorni di estremo dolore per la scomparsa di tre giovani negli incidenti stradali avvenuti nel pieno periodo natalizio tra Catanzaro e Lamezia. Chi sicuramente non ha ancora metabolizzato la tragica scomparsa di questi ragazzi, sono gli amici di Riccardo Fabiano, il 15enne deceduto nell'incidente a Piterà di Catanzaro nella sera di Santo Stefano. C'erano anche i suoi amici ieri sera in piazza Prefettura ad attendere il nuovo anno e nell'euforia generale della folla hanno insistentemente e caparbiamente voluto rendere omaggio a Riccardo, facendo in modo che nessuno tra i presenti dimenticasse questo giovane volato in cielo troppo presto. 

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In modo non del tutto semplice i ragazzi hanno ottenuto l'autorizzazione a raggiungere il centro della scena sul palco, grazie anche e soprattutto - hanno voluto sottolineare - all'intervento del primo cittadino che ha espressamente chiesto che il desiderio dei ragazzi fosse esaudito. 

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È così che, raccolto il coraggio a due mani, Emanuele Bitonti e Francesco Scarfone si sono presentati dinanzi centinaia di persone che certamente non si aspettavano il loro intervento. L'emozione era tanta e il discorso preparato non è stato semplice da pronunciare. È comunque bastato ricordare Riccardo per ciò che era, la sua figura, il suo carisma, abbattendo anche quegli stereotipi sulle generazioni attuali, preconcetti che spesso influenzano commenti gratuiti e denigratori nei confronti di ragazzi che, come hanno ben dimostrato Emanuele e Francesco, sanno ancora emozionarsi, riflettere e dimostrare grande maturità. 

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Particolarmente commovente è stato il momento in cui i ragazzi hanno chiesto alla folla di urlare a gran voce il nome di Riccardo puntando il dito contro il cielo. Un momento simbolico e suggestivo che ha voluto ricordare a tutti come Riccardo non sia mai andato via e in quella notte di festa fosse ancora lì con loro a gioire per l'anno che stava per iniziare. 

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