di FRANCESCO IULIANO
Secondo la legge italiana, l’accessibilità è definita come “la possibilità per persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale, di fruire degli spazi della loro città, in sicurezza ed autonomia, con particolare attenzione ai luoghi pubblici”. Un diritto, questo, stabilito costituzionalmente e che la normativa italiana ha confermato con la legge 13/89. Al di là delle parole, però, ci sono i fatti. Quelli che questa sera, sono stati considerati in occasione dell’incontro dal titolo “Catanzaro senza barriere” (# francotornaacatanzaro), promosso dal Rotary Club Catanzaro e dall’associazione Calabria solidale e con la collaborazione di Fidapa Catanzaro, Soroptimist Catanzaro, Ammi, Ande, Confassociazioni ed associazione dall’Ostetrica. Moderatrice dell’incontro, allestito nelle sale dell’hotel Guglielmo, la giornalista Eugenia Ferragina.
In apertura, ai saluti del fondatore dell’associazione, Sergio Gaglianese e del presidente del Rotary Club di Catanzaro, Giuseppe Mazzei, sono seguiti quelli dell’assessore comunale all’Istruzione, Concetta Carrozza, della presidente di Soroptimist Catanzaro, Adele Manno (che ha portato i saluti anche per l’Ammi Catanzaro), della Fidapa Catanzaro, Angela Procopio, del presidente di Confassociazioni Calabria, Peppino Mariano, della presidente dell’associazione dall’Ostetrica, Domenica Migliuoli, e della vicepresidente dell’Ande Catanzaro, Giusi Possidente.
Le relazioni, invece, sono state affidate alla district trainer Rotary International 2100, Maria Rita Acciardi ed al presidente di Fiaba (Fondo italiano Abbattimento Barriere Architettoniche) Giuseppe Trieste che però ha offerto il suo contributo con un collegamento telefonico da Roma.
«Pur riconoscendo che la nostra città non è, nella maniera più assoluta, accessibile ed a misura di disabili – ha commentato Sergio Gaglianese – ritengo che non sia più il momento di soffermarci alle lagnanze. E’ necessario, invece, iniziare a mettere in campo le azioni. Come associazione Calabria solidale e Confassociazioni, abbiamo sposato questo tema perché pensiamo fermamente che una società che vuole definirsi civile non può prescindere dal rendere la città fruibile da tutti, anche da chi rientra nella categoria dei diversamente abili. Questa iniziativa, poi, ci è stata suggerita da una lettera che l’amico Franco Barberio, ex consigliere comunale, colpito negli ultimi anni da una grave malattia che lo ha costretto all’amputazione totale di un arto inferiore, ha dovuto lasciare la città per trasferirsi nella vicina Squillace, più vivibile per la sua condizione di disabile».
Una Catanzaro, dunque, dotata di marciapiedi non troppo alti, abbastanza larghi e con rampe non troppo pendenti, con uffici pubblici raggiungibili in carrozzina ed attrezzati per qualsiasi disabilità e con percorsi cittadini dotati di indicazioni luminose, sonore ed una segnaletica scritta in braille.
«Questo incontro - ha commentato Maria Rita Acciardi – è per noi l’occasione per presentare il progetto “Calabria senza barriere” che ha l’obiettivo, attraverso l’utilizzo dell’applicazione No Barriere, di predisporre una mappa di tutti gli ostacoli presenti in città e progettarne, eventualmente, la rimozione. Uno strumento di dialogo con le amministrazioni comunali e per sensibilizzare alla cultura del “no” alle barriere. Un progetto di civiltà e di cittadinanza».
Da Franco Barberio, è arrivata la testimonianza diretta e, in qualche modo, un’auto denuncia per ciò che non è stato fatto o non fatto abbastanza. «Nel lungo periodo in cui sono stato parte attiva dell’Amministrazione comunale, non ho mai preso a cuore questo problema perché lo ritenevo un problema che non mi toccava. Ora, però, che ne sono coinvolto in prima persona, farò di tutto affinché questa città possa finalmente essere a portata anche dei disabili».
In chiusura,anche la denuncia del parroco di Petronà, don Giorgio Rigoni, che ha portato all’attenzione la difficile situazione che i fedeli della cittadina alle porte del capoluogo stanno vivendo per l’impossibilità, dei diversamente abili, di poter accedere in parrocchia. Un argomento, questo, che sarà oggetto di approfondimento nei prossimi giorni.
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