Il ruolo della castanicoltura per lo sviluppo delle aree interne: a Palermiti l'incontro del Gal “Serre Calabresi”

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images Il ruolo della castanicoltura per lo sviluppo delle aree interne: a Palermiti l'incontro del Gal “Serre Calabresi”

  17 aprile 2025 16:14

«La ripresa della castanicoltura potrebbe essere un motivo di ritorno alla ruralità, avviando un processo di ricambio generazionale attraverso l’investimento di risorse e l’innovazione con agricoltori professionali in grado di creare nuove opportunità, migliorando le condizioni economiche, ambientali, turistiche, con il recupero di tradizioni enogastronomiche e artigianali dei territori interni di media e alta collina» ha osservato Carolina Scicchitano, direttore del Gal “Serre Calabresi”. Nel corso di un incontro tematico organizzato dallo stesso Gruppo di Azionale locale a Palermiti (Cz), ha illustrato anche le caratteristiche e finalità del progetto di cooperazione interterritoriale “Sviluppo dell’Associazionismo fra le aree castanicole calabresi” (Misura 19.3),  che mira al recupero del sistema agro-economico tradizionale, attraverso l’introduzione di elementi innovativi nei processi e nei prodotti, con un’azione integrata di cura e valorizzazione delle risorse ambientali, enogastronomiche e storico-culturali, quale fattore di sviluppo sostenibile per il territorio delle Serre.

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Più nello specifico, il progetto punta alla creazione e al potenziamento, con il sostegno del Gal “Serre Calabresi” di una microfiliera tra i produttori. A breve, inoltre, dovendo il progetto concludersi entro il 15 settembre, verranno organizzati dei corsi di formazione. Tra questi uno dedicato alla potatura.

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«Slow Food Soverato - Versante Ionico ? ha spiegato il presidente Pasquale Perronace ?   riveste da tempo un ruolo centrale nella valorizzazione della castanicoltura, grazie al lavoro della Comunità dei castanicoltori del Reventino e della Condotta, che ha contribuito alla nascita della rete nazionale. Oggi con competenze consolidate, anche attraverso la partecipazione a eventi come “Oltre Terra” in Emilia Romagna e “Terra Madre” a Torino, siamo attivamente coinvolti nelle attività di divulgazione e formazione promosse dalla rete, pronti a collaborare e condividere esperienze. Sosteniamo con convinzione la diffusione della mappa filmica “La custode”, uno strumento efficace per sensibilizzare e coinvolgere i piccoli produttori».

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Saverio Sinopoli, presidente Cooperativa “Il Frutto” del Basso Jonio Catanzarese, si è soffermato sull’esperienza della castanicoltura per la promozione dei territori dell’entroterra.

La Cooperativa, attiva da circa due anni, opera tra i comuni di Davoli, San Sostene e Satriano. È nata per recuperare la castanicoltura che si stava perdendo, per garantire prezzi più remunerativi ai produttori e per dimostrare le potenzialità in chiave di sviluppo economico per il territorio.

Il recupero della castagna ha una valenza anche sociale, rappresentando una sfida contro lo spopolamento, puntando a offrire una prospettiva ulteriore ai più giovani.  La festa che si organizza ogni anno, è opportunità di aggregazione, occasione per mantenere vivo lo spirito della comunità. Non solo, lo scorso anno la raccolta della castagna ha dato lo spunto per creare una proposta di turismo esperienziale.

La castanicoltura, è stato evidenziato, è un’attività importante per il presidio del territorio e del paesaggio, praticata in Italia prevalentemente su terreni in pendenza a quote collinari o montane, con alberi di grandi dimensioni.

«Le castagne rappresentano una fonte importante di reddito e la Calabria ne è grande produttrice» ha osservato Ivan Muraca, presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato Calabria e imprenditore Azienda “Sapori Antichi” Gruppo Muraca.

Le castagne sono un frutto straordinario per le qualità nutrizionali, versatile, per la capacità di conservarsi. Possono essere essiccate o bollite, trasformate in farina e pasta. Il castagno in passato era chiamato albero del pane.  

Ha sottolineato il ruolo forte dell’unione, della collaborazione in una visione vincente di rilancio e di sviluppo della castanicoltura, per superare la frammentazione dovuta a modeste superfici delle aziende agricole, in media di due ettari. Strategico per il rilancio della castanicoltura è anche il valore economico che viene riconosciuto alla castagna. Questo frutto antico foriero di valori e tradizioni, può legare passato, presente e futuro.

«Le castagne raccontano delle storie» ha osservato Patrizia Giancotti, antropologa e giornalista, presente all’incontro e chiamata ad intervenire. Storie, ha edotto, che vanno al di là del valore economico, dell’aspetto rurale, che vanno raccolte, custodite, raccontate nelle scuole. Ed è importante raccogliere dagli anziani quest’eredità. L’antropologo recupera ciò che si sta perdendo, ma anche ciò che sta cambiando. La nostra regione è ricca di patrimoni immateriali, quali le tradizioni, le credenze, le ricette, i riti religiosi. «Beni volatili da conservare mediante una memoria durevole». Si è soffermata sulla necessità e l’urgenza della tutela dell’ambiente, di porre un freno all’incedere degli impianti eolici, da costruire dove non c’è altro, per preservare la straordinaria biodiversità della Calabria, un patrimonio inestimabile.

 Il presidente del Gal “Serre Calabresi”, Marziale Battaglia si è soffermato sull’impegno del Gruppo di azione locale, profuso negli anni per promuovere i prodotti agroalimentari del territorio, tra questa anche la frutta in guscio, come la nocciola, con gli incontri posti in essere per tentare di recuperare la coltivazione della mandorla, come della castagna. Un primo incontro, voluto per incentivare la costituzione di un primo gruppo di produttori, per spronarli a mettersi assieme, per ridurre i costi di gestione dei castagneti, per dare più valore e qualità al prodotto, potendo accedere così a forme di sostegno per investire in meccanizzazione o miglioramento delle superfici da coltivare, per acquistare macchine per la trasformazione.

«La castagna è un prodotto che dà economia» e che può aumentare le sue potenzialità, inserita in un contesto globale di valorizzazione delle risorse e peculiarità del territorio, puntando su formazione e servizi di qualità.

In tal senso il presidente Battaglia ha fatto riferimento all’impegno profuso in direzione della costituzione di un biodistretto, agli interventi che saranno posti in essere per un turismo sostenibile e lento con il progetto “Le Montagne del Sole”, con la Snai (Strategia nazionale delle aree interne) del Versante Ionico – Serre.

Per migliorare i servizi di accoglienza nei territori, a breve partiranno dei corsi di formazione, per sommelier, guida ambientale escursionistica e animatore di comunità.

Il sindaco, Domenico Emanuele, ha evidenziato l’importanza della tematica dell’incontro e della scelta di tenerlo proprio a Palermiti. Ha spronato i proprietari di castagneti e i produttori a guardare oltre quella che può essere un’economia familiare e la vendita al minuto per varcare nuovi orizzonti, abbracciando una mentalità più imprenditoriale e organizzata.

L’incontro ha riscosso ampia partecipazione e la presenza anche di amministratori locali dell’hinterland e del basso Ionio.

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