Il Siulp di Reggio Calabria è convinto che i presidi della Polizia di Stato e quindi quelli di tutte le forze dell’ordine rappresentino nella provincia di Reggio Calabria, e più in generale in Calabria, degli avamposti di legalità pertanto, in sintonia con quanto affermato dai colleghi di Catanzaro e Vibo, si ritiene che la politica calabrese non dovrebbe avallare la chiusura di uffici di Polizia nella nostra regione al fine di chiederne l’apertura in una provincia a discapito delle altre, ma tutelare e potenziare quelli esistenti e chiederne l’apertura di nuovi.
Questa è la posizione del sindacato maggiormente rappresentativo nella provincia di Reggio Calabria in riferimento all’appello dei consiglieri comunali catanzaresi Donato, Parisi e Veraldi all’on Wanda Ferro circa l’istituzione del Reparto Prevenzione Crimine “unico” a Catanzaro. Secondo i consiglieri di Azione una circolare ministeriale conterrebbe l’indicazione di chiudere i tre reparti prevenzione presenti in Calabria, vale a dire quello di Siderno, di Vibo Valentia e Cosenza per accorparli in un unico reparto con sede da definire.
Ma se le circolari ministeriali avanzano ipotesi in merito ad un eventuale risparmio della spesa pubblica, ciò che desta perplessità è la presa di posizione di tali esponenti politici che dovrebbero conoscere meglio i fenomeni criminali della nostra regione.
Ed in particolare è noto che sulla costa ionica reggina insiste da sempre l’epicentro della più importante holding criminale esistente, la “ndrangheta” come sottolineato anche nelle recenti relazioni semestrali della DIA al Parlamento. Non occorre certamente una profonda memoria storica per ricordare i gravi episodi criminosi che hanno indotto l’Amministrazione della Pubblica Sicurezza ad istituire nei territori della locride i presidi, ancor oggi esistenti, che hanno consentito una rinascita della vita civile, sociale ed economica estranea alle interferenze criminose.
E proprio tra tali presidi, il Reparto Prevenzione Crimine “Calabria Meridionale” di Siderno per tradizione, ubicazione logistica e competenze professionali rappresenta un importante argine dei fenomeni criminali di questa terra.
Pertanto questa Organizzazione Sindacale invita gli esponenti politici, a cui improvvisamente sembrano stare a cuore la dislocazione dei presidi di Polizia, ad unirsi ad un appello più significativo finalizzato a destinare più uomini e mezzi, in generale più risorse, alle forze dell’ordine per consentire alle donne ed agli uomini della Polizia di Stato di garantire meglio la sicurezza di tutti i cittadini, partendo dal presupposto che questa non può rappresentare un costo per lo Stato, ma costituisce un investimento e quindi un presupposto imprescindibile per lo sviluppo economico e sociale della nostra regione, al fine di garantire un’ottimale convivenza di tutti i cittadini.
Ed ancora, se i consiglieri desiderano realmente rendersi utili alla Polizia di Stato, potrebbero farsi portavoce dei ritardi del pagamento di quasi due anni di prestazioni lavorative straordinarie prestate e non ancora retribuite, delle scarse risorse che vengono sempre accantonate al rinnovo dei contratti lavoro, delle criticità alloggiative del personale, delle problematiche degli organici, della insufficienza dei mezzi, dell’inadeguatezza delle strutture…..
Questo è certamente un invito che non verrà raccolto, ma il Siulp resta del parere che la sicurezza è un obiettivo comune che va raggiunto non abbandonando a loro stesse le forze dell’ordine ma coinvolgendo più attori possibili, quali forze politiche di maggioranza e di minoranza, associazioni, sindacati ecc….
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