Il Soul Gospel del Pastore Ron chiude in bellezza la stagione 2023 dell'Ama Calabria a Catanzaro

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images Il Soul Gospel del Pastore Ron chiude in bellezza la stagione 2023 dell'Ama Calabria a Catanzaro

  30 dicembre 2023 09:56

di VITTORIO PIO

Serata a dir poco sensazionale per l'ultimo spettacolo del 2023 della stagione musicale AMA Calabria a Catanzaro. Un teatro Comunale tutto esaurito (e dire che in Villa Margherita c'era in contemporanea un concerto, peraltro gratuito, di Alan Sorrenti), ha tributato un autentica ovazione per il concerto del formidabile ensamble guidato dal Pastore Ronald Hubbard, che partendo dalla radice comune del gospel, ha invece fatto decollare lo spettacolo in un viaggio a ritroso nel più rovente calderone della musica nera. Soul, Funky, R'n'B e qualche ben accetta spruzzata di Jazz, hanno trasformato lo spettacolo in una pulsazione ritmica continua, per il tramite di un sapiente uso coloristico e di temi veramente accattivanti, offerti da un gruppo affiatatissimo e complice nei nomi di James Edward Penn Jr., Lacretia Tierra Bolden, Latoya Tinese Thomas, Myisha Raeshayle Godfrey (cantanti e batterista di livello stratosferico), Willie Charles Mc Millon III e Derek Lamont Wideman, che hanno spaziato con assoluta padronanza in un repertorio molto esteso (da Michael Jackson a John Lennon), creando un'atmosfera eccitata ed eccitante.

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L'incontro finale fra i musicisti ed il pubblico

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Il nostro Ron ha gigioneggiato un pò con il suo italiano limitato a qualche parola, riuscendo comunque a portare il pubblico immediatamente dalla sua parte, grazie a un carisma naturale abbinato a una grande e sincera carica di energia e un sentimento vitalistico della realtà, tipico del cattolicesimo afro-americano, che inneggia alla pace e all'armonia, riuscendo a superare la drammaticità del quotidiano con uno slancio creativo ottimistico e liberatorio.

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Ovviamente non sono mancati I classici canti natalizi, che hanno trovato il loro climax emotivo in una versione da manuale di “Silent Night”, interpretata all'unisono dalle cantanti in forza al gruppo, travalicando il dato meramente musicale, per condividere delle sensazioni difficilmente definibili, ma tali da lasciare un segno profondo e persistente, come è avvenuto anche per la "Hallelujah" di Leonard Cohen, che qualche hanno fa ebbe un suo momento di grazia ulteriore nella resa angelica di Jeff Buckley. Una serata assolutamente perfetta, che non teme alcun tipo di confronto visto lo standard espressivo raggiunto, che si è conclusa con altrettanta sincerità in uno spontaneo incontro con il pubblico, per foto e autografi che sono stati concessi a volontà. Evviva.

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