Il teatro Politeama compie vent'anni, tra la memoria di ciò che è stato e le speranze per un futuro "all'altezza"

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Il teatro Politeama compie vent'anni, tra la memoria di ciò che è stato e le speranze per un futuro "all'altezza"

  21 dicembre 2022 13:32

di ANNA TRAPASSO

Si accendono i riflettori ancora una volta in una sera di dicembre al Politeama di Catanzaro ma, questa volta, è un'occasione speciale. Sul palco ci sarà Stefano Massini, primo italiano a vincere l'Oscar per il teatro, una scelta secondo molti insolita per l'occasione, ma definitivamente "bella". Non è una sera qualunque quella di cui stiamo parlando. E' la sera in cui si celebra il ventennale del Teatro cittadino, gioiello di architettura che reca la firma di Paolo Portoghesi e contenitore culturale pubblico tra i più importanti, se non proprio il più importante, del capoluogo. 

Banner

Per vent'anni, chi ha avuto la fortuna di essere spettatore privilegiato (come la scrivente) di innumerevoli spettacoli e relative prove, e chi vive la cultura e il fervore dell'attività spettacolistica con particolare passione ed emozione, non potrà non aver notato cambi di abitudini, tendenze, pubblico, stagioni più o meno riuscite.

Banner

I riflettori in questi vent'anni si sono accesi per oltre 700 volte (tanti quanti gli spettacoli ospitati dal Politeama) e quelle poltroncine color salmone che caratterizzano gli interni dello splendido teatro in stile liberty sono state affollate per tante, tantissime serate da un pubblico di ogni età. In principio era un pubblico tendenzialmente adulto, più attento alla forma. Non potremo mai dimenticare le inaugurazioni in abito lungo e brillanti per certe bellissime signore della città, ed i brindisi a suon di calici e bollicine nel bar del teatro, ai piani superiori. Oggi la città si è abituata al suo bel Politeama, si va a teatro meno eleganti, più disinvolti; il bar non è più operativo, il teatro ospita rassegne un po' più "pop", sebbene la grande lirica e la musica sinfonica sopravvivano -fortunatamente- anche agli youtuber.

Banner

Nel ventennale del teatro, il pensiero non può che tornare ai numerosi artisti che hanno calcato e consumato le tavole in legno nero del palco, a quel sipario che si è aperto infinite volte lasciando il pubblico spesso sbaragliato da scenografie importanti. Da Morricone ai Momix, passando per i più grandi cantautori della musica italiana e gli immensi big internazionali. 

Sessanta scatti degli spettacoli che hanno segnato la storia del teatro, a cura del fotografo Antonio Raffaele, sono stati esposti in un percorso fotografico celebrativo, che resterà visitabile anche nei prossimi mesi, nel foyer del teatro.

Vent'anni dopo, si ricorda con emozione tutto ciò che è passato dal palco del Politeama, i backstage, i dopoteatro, le prove, le foto con gli artisti, le chiacchiere in barcaccia tra giornalisti, le lunghe attese in conferenza stampa, le foto, le interviste, l'emozione e l'incanto dei più piccoli, la magia di certi show indelebili. Ma soprattutto lui, il Sovrintendente la cui anima è indissolubilmente ed eternamente legata al Teatro Politeama, l'indimenticabile Mario Foglietti, sceneggiatore, registra, critico cinematografico, uomo di cultura che si può definire il "padre" del Politeama (che infatti ad oggi porta il suo nome), un uomo dalla sottile ironia e dall'immensa cultura, la cui presenza sobria e signorile e la cui umile eleganza permangono ad oggi qualità impareggiabili. 

Tornando alla serata del ventennale, prima dello spettacolo di Massini dedicato a Gaber, si sono susseguiti i saluti e le dichiarazioni di chi oggi -non senza difficoltà, visto anche il particolare momento post-pandemico- è alle redini del Teatro: il sovrintendente Gianvito Casadonte, il direttore generale Aldo Costa, il sindaco Nicola Fiorita

Presenti al ventennale anche gli ex sindaci Sergio Abramo e Marcello Furriolo. Abramo, in particolare, ha visto nascere il teatro.  

"Ritrovarmi qui 20 anni dopo è felicità -dichiara Costa- Io sono un inguaribile ottimista ma sono anche uno che non le manda dire: la Fondazione Politeama non può reggersi solo sui contributi dell'amministrazione comunale, ci sono anche altri soci fondatori come Regione e Province. Ma - rimarca Costa - mi rivolgo anche ai privati, che nella nostra regione sostengono raramente le iniziative culturali a differenza di quanto avviene altrove".

Dello stesso avviso anche il sindaco di Catanzaro: "Ora ci godiamo questa festa sapendo che da domani dovrà iniziare una nuova storia. -afferma Fiorita-  Avremmo voluto mettere le stesse risorse che in passato il Politeama ha avuto, purtroppo era difficile farlo vista l’attuale congiuntura economica, ma - spiega Fiorita - quest'anno l'esigenza era tenere in vita il Politeama e questa storia gloriosa, che ora deve rinnovarsi con l'obiettivo di vedere il nostro teatro alla guida di un sistema regionale dei teatri".    

Infine, il sovrintendente Casadonte traccia un bilancio ma lancia anche uno sguardo al futuro: "Abbiamo costruito tanto in questi anni, se si pensa che sei anni fa gli abbonati erano 267 abbonati e oggi, grazie a voi, sono 827. Questo fa capire che l'importante è riuscire ad attuare il ricambio generazionale, perché solo così il teatro avrà vita lunga. Riuscire a intercettare le nuove generazioni è la mission di questo teatro e della Fondazione. Il sindaco Fiorita - sottolinea Casadonte - condivide questo percorso, E sono convinto che lavoreremo in questi anni ad avvicinare sempre più giovani anche con la prossima stagione, alla quale stiamo lavorando ogni giorno. Una stagione "in divenire" ma che mi auguro possa essere presentata a breve. State certi, saranno comunque spettacoli all'altezza di questo teatro". 

Innegabile l'emozione anche per l'ex primo cittadino di Catanzaro, Sergio Abramo. Era il 29 novembre del 2002 quando "sorgeva" il Politeama "Ogni settimana - ricorda Abramo parlando con l'AGI - venivamo a controllare i lavori perché volevamo finire presto, perché pensavo che dare alla città un teatro dopo tantissimi anni era la cosa più importante, soprattutto per far rivivere la storia del san Carlino, storia che sentivo da mio padre. Pensavo che dare il teatro alla città sarebbe stata una delle cose più belle, e forse il Politeama è stata l'opera più bella che sia stata costruita a Catanzaro". "Quegli anni - aggiunge Abramo - sono stati un periodo d'oro, anche perché all'epoca c'erano anche le risorse, e in tutta onestà devo dire che l’amministrazione precedente alla mia aveva lasciato i fondi. Ma siamo riusciti in pochissimo tempo a finire tutti i cantieri, velocizzando al massimo perché era doveroso farlo".    

Per celebrare il ventennale, il Teatro si è affidato graficamente all'artista catanzarese SMOE, che ha realizzato un'opera visuale dinamica ed evocativa. Sebbene Smoe non fosse presente nella serata celebrativa, ha fatto sapere alla stampa di aver "avuto molto piacere che la proposta di dipingere il manifesto celebrativo per il ventennale del Politeama sia stata ben accolta". "L’idea -spiega Smoe- per questa occasione è stata quella di creare in primis un tributo all’architettura interna del teatro di Portoghesi che ha in se uno spazio unico, ti avvolge completamente appena entri. E poi i colori e la disposizione delle balconate creano quell’effetto di slancio dato sopratutto dal dislivello tra il palco e la platea". "Nella rappresentazione ho voluto scomporre tutto l’insieme per creare un ambiente onirico di sospensione nel quale attori e pubblico si incontrano. Il punto di vista è dal palco ma la scena accade al centro dell’architettura. Il senso  di verticalità si rafforza con il soffitto aperto che da verso il firmamento del cielo notturno per amplificare così il significato di catarsi delle arti, del teatro e delle meraviglie dello spirito umano. Contribuire, anche con piccoli progetti, per la mia terra è sempre un occasione alla quale cerco di non mancare".

Applausi a non finire e qualche lacrima di emozione per augurare un sentito "Buon compleanno, Politeama", con mente e cuore rivolti ad una stagione, la prossima, che attraversato il momento storicamente più buio di sempre -tra guerra, caro bollette e pandemia- possa e sappia continuare a dare lustro ad un teatro che da 20 anni aiuta -e non poco- Catanzaro a brillare nel panorama culturale e spettacolistico nazionale.

 

 

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner