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Il Teatro Politeama si trasforma nel mondo delle favole per “La Bella Addormentata”
08 dicembre 2019 12:48
di CLAUDIA FISCILETTI
Il mondo delle fiabe ha invaso il Teatro Politeama di Catanzaro ieri, con il corpo di ballo del Balletto di San Pietroburgo che ha messo in scena “La Bella Addormentata”. Lo spettacolo è stato proposto in un doppio turno, alle 17.30 e alle 21, per favorire la più ampia partecipazione e venire incontro alle grandi richieste pervenute.
“Dalla Russia con amore” il corpo di ballo, tra i più famosi al mondo e anticamente chiamato anche “Balletto sul Neva”, ha portato sul palco l’incanto delle coreografie di Marius Petipa e delle musiche di Pëtr Il'ic Tchaikovsky che hanno dato vita ad una delle favole più conosciute.
La vicenda della bella principessa Aurora che, vittima di un maleficio, cade addormentata per 100 anni è stata raccontata a suon di passi di danza, con uno spettacolo che ha trasportato il pubblico in una dimensione fiabesca per circa due ore, complici le scenografie che raffiguravano in maniera realistica prima il palazzo della principessa e poi la foresta in cui si è svolto lo scontro decisivo tra il Principe e la strega Malefica.
Un trionfo di colori, tutù e scarpette da punta ha animato la scena curata nei minimi dettagli dei costumi e degli accessori. Tanto le scenografie quanto i costumi sono state create appositamente per il tour italiano sulla base dei canoni artistici del grande Teatro Imperiale Russo.
La compagnia ha dato l’ennesima prova della sua abilità nel mescolare la grande tradizione del balletto classico e la ricerca di nuove forme coreografiche, divenendo protagonista di numerose tournée internazionali in Germania, Francia, Spagna, Sud Africa, Argentina, Stati Uniti, Brasile e Cina, riscuotendo ovunque grande apprezzamento di pubblico e di critica.
Il prossimo appuntamento al Teatro Politeama sarà il 14 dicembre con “Ditegli sempre di si” di Eduardo De Filippo, a cura della Compagnia di Teatro di Luca De Filippo che vedrà alla regia Roberto Andò per una commedia molto divertente che, pur conservando le sue note farsesche, suggerisce serie riflessioni sul labile confine tra salute e malattia mentale.
