Il tribunale di Reggio Emilia ha respinto l'istanza per i domiciliari avanzata a fine aprile dai difensori di Nicolino Grande Aracri, capoclan della 'ndrangheta detenuto nel carcere milanese di Opera.
Lo riferisce La Gazzetta di Reggio, secondo cui nella loro valutazione i giudici hanno tenuto conto del parere negativo dato dalla Procura distrettuale di Bologna e della relazione del penitenziario, che esclude rischi di contagio, alla luce delle precauzioni prese.
La decisione è stata presa dal collegio che sta giudicando il boss 61enne, attualmente sotto processo con l'accusa di essere il mandante di due omicidi del 1992, quando furono uccisi Nicola Vasapollo e Giuseppe Ruggero, a Reggio Emilia.
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