Fino al 28 aprile erano quattro, dopo sono diventate tre. Il restringimento delle Asp e delle aziende ospedaliere in quella che impropriamente viene definita l'area centrale della Calabria (Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia) ha subito, fatalmente, la fusione dell'ex Pugliese-Ciaccio e dell'ex Mater Domini nell'azienda ospedaliero universitaria 'Renato Dulbecco' di Catanzaro, che ha fatto venir meno non una ma tre postazioni: quella del commissario straordinario, del direttore amministrativo e del direttore sanitario. La terna di comando nelle aziende del servizio sanitario.
Fatta questa premessa 'matematica', era ovvio che l'attenzione principale fosse incentrata proprio sulla 'Dulbecco' la più grande azienda della Calabria. Non tanto per il commissario straordinario che, addirittura, era stato pre-nominato, ossia Vincenzo La Regina. Piuttosto per gli altri due. Se Francesco Procopio a direttore amministrativo, collega al Pugliese di La Regina quanto quest'ultimo guidava il Mater Domini, era una scelta alquanto telefonata, a sorpresa per la direzione sanitaria l'ha spuntata Giuseppe Panella. Una carta calata contro le aspettative dell'università e, probabilmente, non allineata alla stessa indicazione iniziale della Regione e che è stata giustificata con la duplice esperienza pregressa (in una e nell'altra azienda) assicurata da Panella.
All'Asp di Catanzaro dopo l'arrivo del generale Antonio Battistini (che è succeduto a Vincenzo Spaziante) ci si attendeva qualche segnale di continuità storica. E così come direttore sanitario è arrivato Antonio Gallucci che, dopo la parentesi nell'ex Pugliese, potrà prendersi 'rivincite' nella sua azienda di appartenenza. Un po' più a sorpresa, in questo caso, il direttore amministrativo. Sarà il navigato Francesco Masciari che arriva dall'Asp di Crotone.
Piccola parentesi. Se la 'Dulbecco' ha inciso, nondimeno ha pesato l'improvvisa interdizione subita da Giuseppe Giuliano a causa dell'inchiesta per i presunti falsi sui posti letto Covid attivabili all'Aou Mater Domini. Sia perché poteva ( e probabilmente sarebbe stato così) sarebbe rientrato in questo valzer dei manager e sia perché ha, in ogni caso, lasciato scoperta la postazione apicale di Vibo. Scranno che è stato poi coperto 'd'urgenza' da Battistini che quindi ha raddoppiato da commissario straordinario. A Vibo dovrebbe essere mantenuta direttore amministrativo Elisabetta Tripodi e come direttore sanitario, a proposito di balli, è appena arrivato Luigi Mandia, già all'Asp di Catanzaro e che forse sperava in un'altra collocazione.
A Crotone, il commissario Angela Carbone, dopo il saluto di Francesco Masciari non ha perso tempo nominando come direttore amministrativo Antonio Mantella, a sua volta ex Pugliese e dirigente dell'Asp di Vibo. Indubbiamente una girandola nelle poltrone che pesano nella sanità calabrese, anche se i nomi che hanno danzato sono grossomodo sempre gli stessi.
Certo, pesa che a differenza di quanto accaduto con l'Asp di Reggio e di Cosenza che da qualche settimana possono contare sulla stabilità (triennale) dei direttori generali, fino a dicembre (salvo l'ennesima proroga del Decreto Calabria) per le Asp di Catanzaro, Crotone e Vibo e per la 'Dulbecco' ci sono ancora 'soltanto' i commissari straordinari. Valzer dei direttori amministrativi e sanitari e precarietà permanente dei vertici. Forse è arrivato il momento di sedersi e di pianificare. (g.r.)
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