di FRANCESCO IULIANO
Nonostante il passare del tempo, anche quest’anno la comunità di Gagliano ha riproposto la suggestiva rievocazione del cammino di Gesù verso il monte Calvario, in una processione ambientata nel dedalo delle stradine del centro storico dell’antico borgo dell’omonimo quartiere cittadino.
Una celebrazione nel rispetto di un’antica tradizione dove il sentimento religioso ed il folklore, si uniscono ed elementi del teatro popolare.
Una consuetudine, quella della rappresentazione della via Crucis vivente, portata avanti dalle nuove generazioni e che è diventata un punto fermo della vita religiosa della comunità gaglianese.
Il programma dalla manifestazione sacra, con l’organizzazione di Davide Petrillo, Domenico Genovese ed Antonio Catanzariti (delegati dal priore della Pia Congregazione Reale “Madonna del Carmine” 1783 di Gagliano, Santo Brancati), è iniziato il giovedì notte con i soldati che sono andati alla ricerca di Gesù per le strade e le campagne del quartiere.
Venerdì sera, invece, la cattura di Gesù (interpretato da Salvatore Cuffari), nel Getsemani dopo il tradimento di Giuda (Giacomo Canino).
La rappresentazione è continuata con il procuratore romano Ponzio Pilato, interpretato da Marcella Godino che, con i paggi e su incitamento della folla, ha condannato il Cristo alla morte.
Quindi ha preso il via il corteo che, guidato da don Michele Fontana, ha condotto Gesù verso il luogo del Golgota. Un Gesù che è stato caricato della pesante croce, condotto dai centurioni e dai soldati romani e seguito dalla Madonna e dalle pie donne.
Circa un centinaio i figuranti, con i personaggi vestiti con abiti storici che hanno richiamano alla mente l’epoca romana.
I protagonisti c’erano tutti: i centurioni (Antonio Colcino, Marco Veraldi, Giovanni Gidari, Giovanni Scorzafava) i frustatori (Emanuele Riccelli, Francesco Romagnino, Francesco Sacco), le pie donne con il sudario (Alessia Gallella, Jasmine Marinaro, Silvia Felicetta, Marilena Esposito, Francesca Sasso, Maria Budaci), San Giovanni (Antonello Cuffari) il Cireneo (Vittorio Severino), la Madonna (Monica Siracusa).
E c’erano gli elementi con tutti i particolari: dalla tunica rossa messa sulle spalle di Gesù dai soldati romani in segno di scherno, ai flagelli, alla corona di spine, ai chiodi, al martello ed alle funi.
Al termine, su una collinetta appena fuori l’abitato, sono state erette tre croci sulle quali si è consumata la crocifissione del Cristo e dei due ladroni (Giangiuseppe Colacino e Mattia Colacino).
La regia, le luci e le coreografie della crocifissione, sono state curate dai fratelli della Pia Congregazione, collaborati dai soci del Circolo Culturale Sportivo Gagliano.
Domani pomeriggio, infine, andrà in scena l’Affruntata. Una rappresentazione che ancora affascina i fedeli e che rievoca l’incontro tra la Beata Vergine ed il Cristo Risorto, con la mediazione di Giovanni Evangelista.
La statua, portata a spalle dai confratelli della della Pia Congregazione, percorre le vie del centro alla ricerca di Cristo Risorto.
Dopo due incontri con la Beata Vergine, ferma ad aspettare nella piazza principale del quartiere, San Giovanni comunica la resurrezione del Figlio, ritornando con il Cristo Risorto.
Al termine della rappresentazione, la processione del Cristo morto adagiato sulla Naca e della Madonna Addolorata. Una cerimonia che chiude, di fatto, i riti della settimana Santa.
(Per le photo si ringrazia la pagina Facebook della Parrocchia Santa Maria Assunta di Gagliano)
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