Il viaggio nella comunità calabrese. L'imprenditore Vumbaca: "Le prime emergenze? Sanità, trasporti e criminalità" (VIDEO)

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images Il viaggio nella comunità calabrese. L'imprenditore Vumbaca: "Le prime emergenze? Sanità, trasporti e criminalità" (VIDEO)
Michele Vumbaca
  08 gennaio 2020 17:58

Un viaggio tra le idee, le opinioni, le proposte, i bisogni e le opportunità della comunità calabrese, per contribuire a costruire e raccontare il futuro.

Michele Vumbaca è imprenditore da oltre trent’anni, fondatore della Vumbaca Group S.P.A.
Nato nella Locride, oggi vive a Siderno, ma lavora a Catanzaro. Consigliere comunale a diciotto anni, ha iniziato il suo laboratorio politico con Riccardo Misasi. Attento osservatore dell’evoluzione politica calabrese crede ancora in una rivoluzione
morale, culturale e sociale per la sua Terra.

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di GIOVANNA BERGANTIN

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Partendo dalla sua esperienza di uomo impegnato come vede la situazione attuale.

“Ho iniziato nei primi anni ottanta nella Locride con il marchio Ford per spostarmi poi a Catanzaro. – chiarisce la sua storia l’imprenditore - Oggi il mio marchio è presente oltre che a Catanzaro, a Crotone, Vibo Valentia e Lamezia Terme.
Siamo Ford Store, unico nella Regione. Da calabrese ho a cuore il destino della mia terra, che amo particolarmente.Purtroppo analizzando la situazione attuale e quella passata, drammaticamente, la nostra Regione, giorno dopo giorno, registra la perdita di forze lavorative a causa di un altissimo tasso di migrazione, soprattutto giovanile.- spiega Michele Vumbaca - Oggi emigrano specialmente i giovani laureati. Tutto ciò è paradossale, perché spendiamo risorse per formare i ragazzi nei nostri Atenei e poi siamo costretti a vederli professionalmente
realizzati nelle altre città più attrattive: Milano, Torino, Berlino, Londra, U.S.A.
La mia grande preoccupazione è che la nuova generazione, non intravedendo un futuro roseo, possa finire nella rete della devianza”

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Ma in quali settori è più urgente intervenire secondo il suo punto di vista?

“La Sanità, è un tasto dolente, soprattutto nella Locride, dove su quarantadue comuni, con quasi 142.000 abitanti, vi è solo un ospedale, quello di Locri che difetta di risorse umane e materiali. Mancano primari e  strumentazione, tant’è che per le emergenze si è costretti ad andare a Polistena o Reggio Calabria. Una vera calamità per i cittadini-pazienti.
Inoltre, parlando di spostamenti, consideriamo la situazione dei trasporti. Da sempre un’efficiente rete stradale e ferroviaria è alla base di uno sviluppo economico di un territorio. Perché, mi chiedo è così difficile spostarsi in Calabria?
Prendiamo in esame il territorio dove vivo. Sulla 106 abbiamo ponti costruiti durante l’epoca fascista che rallentano la circolazione: due vetture che procedono in senso opposto, non possono passare contemporaneamente. E non va meglio per quanto concerne la rete ferroviaria. Abbiamo un solo binario su cui viaggiano treni vecchi a gasolio”.


Cosa, allora, si potrebbe fare o proporre?

“A mio avviso la Calabria ha bisogno di essere tenuta in considerazione. Lo Stato farebbe bene a far pagare le tasse a ogni singola regione in base al reddito pro-capite, tenendo presente che il reddito pro-capite di questa Regione è il più basso d’Italia. Inoltre, questa Regione potrà crescere investendo sul turismo e su agricoltura biologica. Abbiamo la fortuna di avere la cosiddetta bella stagione da maggio a ottobre. Abbiamo risorse naturali e paesaggistiche invidiabili: Gambarie, Sila, e tutte le coste, sono tra i posti più belli d’Italia e d’Europa”.

In conclusione?

“La Calabria dovrebbe fare un’eccezione, dotarsi di un governo che metta da parte le ideologie e cercare di realizzare un programma di quattro, massimo cinque punti. Solo così si può pensare di sollevarsi dallo stato di torpore e abbandono. Queste sono premesse necessarie per una nuova Calabria, onesta e produttiva, in cui il lavoro è la vera soluzione al problema criminalità.
È questa la Calabria che voglio e che auguro a tutti Noi”.

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