I carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito un'ordinanza dispositiva di misure cautelari personali e reali, emessa dal Gip del Tribunale di Locri (RC), su richiesta della Procura della Repubblica di Locri, nei confronti dell'ex sindaco Bruno Bartolo e dell'assessore Francesco Cosmo. Quest'ultimo, in passato, aveva subito un attentato incendiario quando ignoti avevano dato alle fiamme la sua auto. Carabinieri hanno notificato anche la misura dell'obbligo di dimora, cumulata con l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, ad altri quattro indagati, in qualità di dirigenti della società calcistica "A.S.D. San Luca 1961", che, a sua volta, è stata raggiunta dal provvedimento interdittivo di revoca della concessione dello stadio comunale "C. Alvaro". L'impianto sportivo, sempre con lo stesso provvedimento, è stato sottoposto a sequestro preventivo.
Gli indagati debbono tutti rispondere, in concorso tra loro e a vario titolo, del reato di turbata libertà degli incanti e, con riguardo agli amministratori indagati, dei reati di falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici, certificati ed autorizzazioni amministrative, nonché, limitatamente alla posizione dell'ex primo cittadino, di apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo, in relazione alle disposizioni in materia di pubblica sicurezza, condotte di reato, commesse a partire dal mese di agosto 2022 sino al gennaio 2024, tutte correlate a due distinte vicende inerenti, la prima, all'assegnazione di spazi pubblici presso l'Area Mercatale del Santuario di Polsi e, la seconda, alla concessione alla "A.S.D. San Luca 1961" dello stadio comunale "Corrado Alvaro".
Parallelamente, le indagini avrebbero consentito di accertare un'ulteriore intesa delittuosa, intercorsa tra gli stessi amministratori comunali ed i dirigenti della società di calcio "A.S.D. San Luca 1961", militante, all'epoca dei fatti, nel campionato di calcio di serie D. Le intercettazioni avrebbero permesso di ricostruire, in dettaglio, le varie fasi preparatorie ed il suo successivo concretizzarsi, tra il mese di novembre 2023 e il gennaio 2024, dell'accordo fraudolento finalizzato a far ottenere in concessione alla "A.S.D. San Luca 1961" lo stadio comunale "C. Alvaro", eludendo, anche in questo caso, le procedure previste dalla legge la cui corretta applicazione, avrebbe dovuto imporre, invece, la tassativa esclusione della società sportiva dall'affidamento del bene, a causa di inadempienze contrattuali commesse negli anni precedenti. Ciò attraverso la predisposizione di un bando di gara, appositamente redatto nel corso di più incontri, tenuti negli uffici comunali tra sindaco, assessore e rappresentanti della squadra, durante i quali sarebbero state pattuite le clausole e stabiliti i successivi passaggi formali da adottarsi, in chiara violazione - secondo l'accusa dei principi di trasparenza e buon andamento della pubblica amministrazione e delle regole di concorrenza e libero mercato, affinché la società potesse aggiudicarsi nuovamente il godimento dell'impianto, a condizioni economiche d'indebito vantaggio e con spese interamente a carico dell'Ente e dei suoi contribuenti. Nello stesso frangente, il sindaco "pro-tempore", al fine di permettere alla squadra di allenarsi e di continuare a giocare il campionato alla presenza del proprio pubblico pagante, avrebbe rilasciato illegittimamente, procurando alla società un ingiusto vantaggio economico, diverse autorizzazioni, nella quali è stato attestato falsamente l'avvenuto riscontro dell'agibilità dell'impianto sportivo.
Le indagini, svolte attraverso l'acquisizione e l'analisi di documentazione, oltre che di intercettazioni ambientali audio e video, sono state avviate dopo alcuni controlli amministrativi nei confronti di esercizi commerciali svolti, nel mese di settembre 2022, in occasione della "Fiera della Montagna", indetta dal Comune di San Luca, presso il Santuario della Madonna di Polsi. Il Santuario aspromontano, importante luogo di culto mariano, è anche noto come luogo storicamente legato alla 'ndrangheta che vi annette un rilevantissimo valore simbolico. In questo contesto, gli approfondimenti eseguiti dai Carabinieri avrebbero permesso di disvelare la sussistenza di un vera e propria intesa collusiva tra l'amministrazione comunale, nelle persone del Sindaco e dell'assessore, ed i commercianti presso l'Area Mercatale del Santuario di Polsi, avendo l'Assessore, responsabile della procedura di assegnazione degli spazi pubblici destinati alla vendita di articoli religiosi, alimenti e bevande durante la tradizionale ricorrenza religiosa del mese di settembre, anche con il concorso dell'ex sindaco, ricorrendo alla costituzione di atti falsi, rilasciati illegalmente (in totale carenza di istruttoria, di graduatorie e, finanche, in assenza delle istanze dei beneficiari), con elusione delle procedure previste dal bando di gara - indetto e volutamente mai portato a termine -, molti titoli autorizzativi al commercio, in favore di soggetti legati o contigui alla criminalità organizzata sanluchese, quasi tutti colpiti da sentenze di condanna passate in giudicato, oppure raggiunti da misure di prevenzione ed antimafia e che, proprio in ragione dei loro trascorsi, non avrebbero mai potuto ottenere legittimamente le concessioni.
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