di PAOLO CRISTOFARO
Di qualche giorno fa l'operazione della Polizia e della Guardia di Finanza, partita dalla Campania, che ha travolto imprenditori e politici, con le accuse - formulate dalla Procura di Napoli, attualmente diretta da Nicola Gratteri - di concorso in corruzione, traffico di influenze illecite e turbata libertà degli incanti. L'indagine ha svelato legami fino alla Calabria, toccando sia la città di Reggio che il capoluogo Catanzaro. Tra i coinvolti, difatti, anche Sebastiano Romeo, ex consigliere regionale calabrese e dirigente del Partito Democratico a Reggio.
MEETING E APPALTI - Fulcro dell'inchiesta il traffico illecito di influenze e l'interesse sui pubblici appalti. Nelle carte degli inquirenti si legge di una "presentazione, compiuta da Nicola Oddati [dirigente della Regione Campania, ndr] di Salvatore Musella e Sebastiano Romeo [...] al fine di individuare un canale e dei contatti per accedere agevolmente all'aggiudicazione di appalti di interesse di Musella e della Cytec [azienda Cytec S.r.l., ndr]. Gli investigatori scrivono di "serrati contatti tra Oddati e il suo collega di partito Romeo, che risultano anche da alcuni messaggi scambiati tramite WhatsApp" e di "incontri dal vivo". Agli incontri avrebbe partecipato anche Sebastiano Romeo (del Pd di Reggio Calabria). Dalle carte emerge, ad esempio, la sua presenza a Roma il 15 dicembre 2021. Sono segnalate anche "trasferte a Battipaglia a casa di Oddati da parte di Romeo nell'inverno 2021/2022". Salvatore Musella (di Pozzuoli, titolare della Cytec Srl) avrebbe avanzato la richiesta "di venir messo in contatto con una società che già aggiudicataria di appalti". E le tracce hanno portato a Catanzaro.
L'INCONTRO A CATANZARO IN UN EDIFICIO INDUSTRIALE DI VIALE ISONZO - A seguito di un servizio pedinamento, predisposto dagli investigatori, è stato possibile documentare un incontro a Catanzaro al quale ha partecipato anche Salvatore Musella. L'incontro, stando alle carte dell'inchiesta, si sarebbe svolto a viale Isonzo. Il civico è risultato essere già sede di una società legata all'attività di commercio all'ingrosso di materiali da costruzione. Nel marzo 2020 la stessa risultava avere, secondo i rilievi, una sede a Roma. Sempre la stessa società, riportano le carte, "nel 2020 risulta aver emesso fatture nei confronti del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria" per un importo di circa 350mila euro. Gli inquirenti hanno rilevato anche fatture nei confronti di enti pubblici, come la Prefettura di Catanzaro (2362 euro), l'Università di Padova (445mila euro circa) e l'Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Lecco (362mila euro circa). L'interesse del politico reggino Romeo - secondo gli inquirenti - sarebbe stato quello di "agevolare, presumibilmente con altri eventuali pubblici ufficiali calabresi rimasti non identificati, l'aggiudicazione di un qualche appalto d'interesse".
L'OCCHIO SUGLI APPALTI CALABRESI - In base a quanto riportato ancora dalle carte dell'inchiesta, "elemento di contatto tra Nicola Oddati, Salvatore Musella e l'esponente calabrese del Pd Sebastiano Romeo" era costituito da G.F. (persona informata dei fatti, ma non gravata, secondo gli inquirenti, da indizi di reato, originario del Reggino ma domiciliato a Catanzaro). Questi ha dichiarato agli ufficiali di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro di conoscere Oddati, Romeo e Musella, "di aver avuto da Musella la richiesta di metterlo in contatto" con la società con sede in viale Isonzo, di aver ricevuto la richiesta di informazioni in merito a un bando di gara in Calabria per la realizzazione di alloggi sociali a seguito della ristrutturazione di una scuola che riguarderebbe 'La Chimirri', il cui termine per le domande era già scaduto". Inoltre ha confermato alla Finanza dell'incontro presso la sede dell'azienda avvenuto il 25 gennaio 2022 e che la società "era risultata vincitrice di un appalto dell'Asl di Napoli". Gli inquirenti campani, tirando le somme - come si evince dall'ordinanza del Gip Antonio Baldassarre, hanno ritenuto che motivo degli incontri, soprattutto quelli presso l'abitazione di Oddati, vi fossero gli interessi relativi proprio ad appalti pubblici. Tra le carta, ancora, gli investigatori hanno sottolineato l'ipotesi di un "subingresso in un appalto pubblico in Calabria" che sarebbe stato "sponsorizzato" da Romeo.
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