Imprese ed estero, la Camera di Commercio di Catanzaro al lavoro sull’internazionalizzazione

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  29 giugno 2020 17:43

Lo stop imposto dall’emergenza sanitaria da Covid-19 non ha comunque fermato l’attività di confronto e concertazione sulle misure di sviluppo del tessuto economico locale che la Camera di Commercio di Catanzaro aveva avviato nei mesi scorsi con il coinvolgimento di Frank Carioti, imprenditore calabrese che da decenni vive e opera in Australia, quale delegato della Cciaa per l’estero. La task force camerale con focus sull’internazionalizzazione delle imprese e della Calabria stessa si è così riunita lunedì alla presenza dell’on. Nicola Carè, anch’egli imprenditore italiano in Australia, segretario generale della Camera di Commercio italiana a Sydney e deputato del Partito Democratico eletto nella circoscrizione Estero. 

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All’incontro, oltre ai già citati Carioti (in collegamento web dal nuovissimo continente) e Carè,  al presidente della Cciaa catanzarese Daniele Rossi e al componente di Giunta camerale Saverio Nisticò, hanno partecipato anche Ivan Cardamone, assessore alla cultura del Comune di Catanzaro, e Francesco Viapiana, consigliere camerale e reduce da un progetto di collaborazione internazionale con la Cina.

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«La riunione di oggi – ha spiegato Rossi – serve a dare continuità ad un progetto in cui la Camera di Commercio di Catanzaro crede molto. Non si tratta di una semplice tavola rotonda che ha come oggetto la creazione di nuovi rapporti internazionali con tra imprese locali e mercati esteri, si tratta piuttosto di confrontarsi sul futuro della nostra provincia, e quindi della Calabria, nei processi economici internazionali. Si tratta di capire tutti assieme come favorire le imprese nell’approccio con l’estero, ma anche come favorire gli investitori e i turisti stranieri a fare della Calabria una meta ambita e interessante. In quest’ottica è determinante l’apporto di conoscenze, esperienza, know-how che bravi imprenditori calabresi all’estero possono portare al tavolo del confronto».

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Tra i temi più dibattuti quello della burocrazia, tanto per l’export quanto per la possibilità di attrarre capitali dall’estero: «C’è necessità di creare le condizioni migliori affinché investire in Calabria sia semplice e vantaggioso – ha detto Nisticò -. Ci sono investitori internazionali che potenzialmente sarebbero interessati a far business in Calabria, ma bisogna essere competitivi con il resto del mondo dal punto di vista burocratico per riuscire ad intercettare certi capitali».

«Il tema della burocrazia – ha detto Carè – è stringente in Italia e soprattutto in Calabria, dove spesso i progetti si arenano a causa delle lungaggini che scoraggiano qualunque imprenditore. Dobbiamo considerare quindi degli interventi in questo senso proprio perché dallo stimolo all’attività imprenditoriale ci sono enormi ritorni dal punto di vista sociale. Le ricadute positive dell’apertura ai mercati e ai capitali esteri che non siano prettamente economiche, spesso, sono la colonna portante di uno sviluppo strutturato, solido e di lungo periodo», ha detto Carè.

Quanto al contributo degli imprenditori calabresi all’estero, il pensiero di Carioti è tanto semplice quanto diretto: «La mia casa – ha detto – è qui in Australia, ma il mio cuore è in Calabria e sento il bisogno di contribuire con idee, conoscenze e relazioni che ho sviluppato negli anni ad un progetto che sia realmente capace di aiutare la mia terra natia a svilupparsi. Non dobbiamo pensare alla Calabria come ad una terra esclusiva per ciò che di naturale e culturale offre, in Italia e nel mondo ci sono molte destinazioni con cui competere sotto questi profili, piuttosto dobbiamo imparare a valorizzare ciò che siamo: noi calabresi siamo il valore aggiunto della nostra terra e su questo bisogna lavorare per comunicarlo all’esterno».

Le idee, le relazioni analitiche e le valutazioni di prospettiva scaturite dalla riunione andranno a costituire, assieme a quelle che emergeranno dai prossimi appuntamenti cui prenderanno altri imprenditori calabresi dislocati in tutto il mondo, un pacchetto di proposte concrete su cui si concentrerà il lavoro della Giunta camerale sul tema dell’internazionalizzazione nei prossimi mesi.

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