di GABRIELE RUBINO
Prima della presentazione ufficiale delle liste e l'esito sarà 'riservato'. Sono questi i punti cardine della modifica al codice di autoregolamentazione sul controllo delle liste in vista delle tornate elettorali da parte della Commissione Antimafia. Una nuova disciplina che 'dovrebbe' applicarsi anche per le candidature delle prossime Regionali calabresi. Dovrebbe perché anzitutto il meccanismo è 'facoltativo', fermo restando invece l'azione d'ufficio che poi porta al bollino canonico degli 'impresentabili', e perché lo stesso testo prevede che per attivare questa strada "ciascun rappresentante di lista o candidato presidente o sindaco, ha facoltà di trasmettere le liste provvisorie alla Commissione non più tardi del settantacinquesimo giorno antecedente la data di svolgimento della consultazione elettorale". Il termine dei settantacinque giorni non c'è più (siamo già a meno di sessanta giorni dal voto), tuttavia è presumibile che la Commissione attivi la norma dell'articolo 6 che consente appunto in regime di 'prima applicazione' la possibilità "di derogare ad una o più delle disposizioni del presente regolamento". Resta il fatto che i partiti si sono già mossi, chiedendo ai papabili candidati tutte le informazioni utili. Molti già le hanno inviate. E presumibilmente nella prossima settimana l'impacchettamento arriverà a Roma.
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SISTEMA BINARIO, RESTA LA VERIFICA SULLE LISTE DEFINITIVE CON L'ESITO A POCHI GIORNI DAL VOTO- Con la modifica ci sarà un sistema binario. Rimane infatti il vaglio delle liste definitive attraverso le informazioni reperite dagli uffici giudiziari per il tramite della Procura nazionale antimafia. Quella che "di norma, la Commissione procede alla comunicazione dei risultati del procedimento di verifica in una seduta antecedente il fine settimana che precede la consultazione elettorale di riferimento". Quando il bollino di impresentabile arriva sostanzialmente a pochi giorni dalle elezioni e le relative comunicazioni vengono date "in seduta pubblica e rende noti (la Commissione, ndr) gli esiti del controllo con ogni mezzo di comunicazione ritenuto opportuno, anche avvalendosi del sito web istituzionale". Questo è il canovaccio seguito finora e che comunque resterà valido.
LA NUOVA PROCEDURA FACOLTATIVA: ESITO COMUNICATO IN MANIERA RISERVATA E PRIMA DELLA DATA DI PRESENTAZIONE DELLE LISTE- La novità è che prima dovrebbe avvenire quello appunto 'facoltativo'. "Per garantire che gli esiti dei controlli sulle liste provvisorie siano comunicati secondo tempi utili al fine di una eventuale modifica dell’elenco dei candidati, la Commissione può comunicare separatamente e in tempi distinti, con riguardo a singoli candidati provvisori, eventuali condizioni ostative previste dalle disposizioni del codice di autoregolamentazione", si legge nel nuovo regolamento. In pratica, con il controllo preventivo si dovrebbero 'espungere' dalle liste definitive quei nomi su cui sono stati evidenziati dei problemi. O almeno questa dovrebbe essere la ratio. Infatti, "la Commissione fornisce riscontro, per quanto possibile, circa la condizione dei singoli candidati prima della data ultimativa per la presentazione delle liste di candidati alla competizione elettorale". Insomma, la procedura facoltativa serve da filtro ai partiti per evitare che gli stessi non possano sostituire 'l'impresentabile' che spunta con 'il rito ordinario' e a pochi giorni dalle elezioni. E per un altro verso, si tende a evitare la spettacolarizzazione dell'evento. Infatti, a differenza della pubblicità sull'esito della verifica sulle liste definitive, quella sulle liste provvisorie prevede che "la Commissione, per il tramite del Presidente, comunica riservatamente l’esito delle verifiche ai responsabili delle liste o ai candidati presidenti o sindaci che le hanno trasmesse". I panni sporchi si laveranno dentro i partiti o liste elettorali.
LE INCOGNITE DEL REGIME SPERIMENTALE- Per le elezioni calabresi ci sarà appunto il regime sperimentale. I tempi non aiutano. In teoria i partiti che sceglieranno il controllo facoltativo dovranno sperare di ottenere il responso prima del 3 settembre, poiché le liste si presentano un mese prima del voto. Non è un caso che lo stesso regolamento preveda le ipotesi in cui la Commissione non riesca materialmente a pronunciarsi su un determinato candidato. Dunque, c'è meno di un mese di tempo. Il regime di riservatezza delle comunicazioni potrebbe mal conciliarsi con i fatti. E' evidente che in queste settimane i candidati 'in pectore' si muoveranno come già appartenenti alla lista definitiva. Soprattutto di fronte agli elettori. Se poi, guarda caso, al momento dell'ufficializzazione dei nominativi dovessero sparire improvvisamente dalla campagna elettorale qualcuno potrebbe farsi più di una domanda e magari associare l'esito negativo del vaglio dell'Antimafia.
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