E’ stato un successo senza precedenti per la decima edizione del festival “Bacchanalia, 2200 anni dopo” che ha acceso il borgo di Tiriolo per due giornate ricche di cultura, storia, tradizione lungo il filo conduttore del vino. La macchina organizzativa curata dalla Pro Loco “Terra dei Feaci” con le associazioni Chiave di Sol e Teura ha confermato la propria crescita per una kermesse capace di registrare oltre 10mila presenze, proprio nell’anno in cui, per la prima volta, è rientrata nella graduatoria degli eventi culturali sostenuti dalla Regione Calabria. Grande consenso e partecipazione per le diverse iniziative in programma, da mattina a sera, che hanno contribuito a valorizzare il territorio di Tiriolo puntando l’attenzione sulle radici identitarie e sul senso di comunità. Protagonisti dell’evento, soprattutto, i numerosi volontari che hanno offerto il proprio impegno per la riuscita della manifestazione, dagli stand enogastronomici – impreziositi anche dalla presenza della Fondazione italiana sommelier - agli itinerari proposti tra le chiese e i palazzi storici.
I momenti clou sono stati quelli dei concerti serali con il tripudio finale per Enzo Avitabile, accompagnato dai Bottari, che sul palco ha riproposto un viaggio tra ritmi e sonorità del Sud, nel segno della contaminazione. Applausi anche per un cantautore legato al territorio, come Peppe Voltarelli, per i gruppi storici della scena reggae e dancehall calabrese - Gioman & Killacat Live Show feat Mujina Crew & The Mad Ones – e ancora per la musica al femminile di Januaria Carito e del Tarab Ensemble, e per il progetto di matrice africana con Moussa Ndao, Boto Sissoko e Fabio Tropea. Altra novità, molto apprezzata, anche la scelta di puntare su una nuova location per i tradizionali concerti degli Inni all’aurora e al tramonto: in centinaia hanno assistito alle emozionanti performance tenutesi al Castel Sant’Angelo con una suggestiva vista sui due mari.
Uno spettacolo che si è ripetuto anche in occasione del Corteo nuziale itinerante di Bacco & Arianna, grazie al fascino e ai colori dei figuranti che hanno accompagnato la rievocazione storica in omaggio al dio del vino. Una decima edizione che ha segnato un traguardo ed una svolta importante per la manifestazione riconosciuta, a pieno titolo, tra le più caratteristiche dell’estate calabrese.
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