E' stato chiesto il rinvio a giudizio per 6 dipendenti della Lamezia Multiservizi che, secondo l'accusa, guidata da Salvatore Curcio, della Procura di Lamezia, sarebbero stati soliti timbrare il cartellino per poi andare altrove piuttosto che rimanere a lavoro. I dipendenti sono accusati, a vario titolo, di false certificazioni, truffa aggravata e danno all'ente pubblico. I 6 avrebbero, quindi, attestato una falsa presenza sul posto di lavoro.
Le indagini sono state eseguite dalla Guardia di Finanza di Lamezia Terme, con fotografie e riscontri che, al momento, da quanto emerge, sono state presentata al Tribunale dagli inquirenti. L'indagine è stata nominata "Quo Vado". Nel corso dell'udienza, seguita dal giudice per le indagini preliminari Francesco De Nino, la Lamezia Multiservizi Spa si è costituita parte civile.
Gli accusati sono Adriano Gallo (49 anni di Nocera Terinese), Giovanni Cugnetto (56 anni di Lamezia Terme), Vincenzo Bosco (67 anni di Lamezia Terme), Cosimo Pellegrino (68 anni di Cortale), Ferdinando Carfora (52 anni di Lamezia Terme), Ivan Saladino (66 anni di Lamezia Terme).
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