In affari con la cosca Bellocco: sequestro milionario a Reggio Calabria

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Guardia di Finanza, foto di archivio
  19 aprile 2023 09:31

Militari dei Comandi Provinciali della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e Firenze, unitamente a personale
dello S.C.I.C.O., con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, diretta dal
Dott. Giovanni Bombardieri, stanno dando esecuzione ad un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di
Prevenzione del locale Tribunale che dispone l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale del
sequestro di beni - per un valore complessivamente stimato in circa 400 mila euro - riconducibili ad un soggetto ritenuto a disposizione della cosca “Bellocco” di Rosarno.

La figura criminale del proposto era emersa - allo stato dei procedimenti in essere e fatte salve successive
valutazioni in merito all’effettivo e definitivo accertamento della responsabilità - nell’ambito delle operazioni
denominate: - “Magma”, condotta dal G.I.C.O. di Reggio Calabria, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia reggina, nei confronti di una influente cosca di ‘ndrangheta attiva nel comune di Rosarno, e dedita, tra l’altro, al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

A seguito di tale operazione, conclusasi nel mese di novembre 2019 con l’esecuzione di 45 provvedimenti
cautelari, il proposto è stato condannato, in primo grado con il rito abbreviato, alla pena di 20 anni di reclusione
per i reati, tra gli altri, di associazione di stampo mafioso e associazione finalizzata al traffico internazionale di
sostanze stupefacenti aggravato dall’agevolazione mafiosa;
- “Erba di Grace”, svolta dal G.I.C.O. di Firenze, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia
del capoluogo toscano, nel cui ambito è stato condannato alla pena di 4 anni di reclusione per il reato di traffico
di stupefacenti aggravato dall’agevolazione mafiosa;
- “Buenaventura”, condotta dal G.I.C.O. di Firenze, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale
Antimafia di Firenze, nel cui ambito è stato condannato, in primo grado con il rito abbreviato, alla pena di 8 anni
di reclusione per aver posto in essere manovre estorsive funzionali al recupero di un credito usuraio accordato ad
un imprenditore del senese attivo nel settore tessile, al quale aveva applicato tassi di interesse annuali che
arrivavano fino al 67%.


In relazione alle risultanze delle attività di cui sopra, in stretta sinergia con la Direzione Distrettuale Antimafia di
Firenze, diretta dal Dott. Luca Tescaroli, la Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria - sempre più
interessata agli aspetti economico-imprenditoriali legati alla criminalità organizzata - ha delegato i Nuclei di
Polizia Economico Finanziaria – G.I.C.O. di Reggio Calabria e Firenze a svolgere apposita indagine a carattere
economico/patrimoniale finalizzata all’applicazione, nei confronti del citato imprenditore, di misure di
prevenzione personali e patrimoniali.
Sul punto, una volta documentata la pericolosità sociale, l’attività in rassegna ha consentito di ricostruire,
attraverso una complessa e articolata attività di riscontro, anche documentale, il patrimonio direttamente e
indirettamente nella disponibilità del soggetto, il cui valore sarebbe risultato sproporzionato rispetto alla capacità reddituale manifestata.


Su queste basi, con il provvedimento in esecuzione, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio
Calabria - allo stato del procedimento ed impregiudicata ogni diversa successiva valutazione nel merito - ha
decretato l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale del sequestro di una ditta individuale operante
nel settore della pasticceria, un’imbarcazione, tre autoveicoli, tre fabbricati, un terreno e disponibilità finanziarie,
per un valore complessivamente stimato in circa 400 mila euro.
L’attività di servizio in rassegna testimonia ancora una volta l’elevata attenzione della Guardia di Finanza che -
nel solco delle puntuali indicazioni dell’Autorità Giudiziaria reggina - continua a essere rivolta
all’individuazione e alla conseguente aggressione dei patrimoni e delle disponibilità finanziarie illecitamente
accumulati dalle consorterie criminali di stampo mafioso, allo scopo di arginare l’inquinamento del mercato e
favorire la libera concorrenza, con l’intento di ripristinare adeguati livelli di legalità e tutelare la sana
imprenditoria assicurando la trasparenza e la sicurezza pubblica.

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